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27 Luglio 2017 - 16:35
ambulanza (foto archivio)
Doveva essere un momento di felicità e spensieratezza. Un pranzo assieme ai propri cari e a qualche amico, in un ristorante di Borgaro.
E invece si è trasformato in tragedia, con una donna soffocata da un boccone di carne.
E’ morta così Anna Schiavone, 76 anni, pensionata residente ad Almese.
La pensionata era al tavolo ed era intenta a degustare un prelibato piatto di carne al ristorante Arcade di via Lanzo a Borgaro quando, all’improvviso, un boccone le ha ostruito le vie aeree, non permettendole di respirare.
Tutti gli altri commensali hanno subito capito la gravità della situazione, cercando di prestare i primi soccorsi in attesa dell’arrivo dell’equipe medica del 118, con la centrale operativa che ha spiegato le prime manovre di disostruzione da praticare per cercare di salvare la vita alla donna.
In più persone hanno provato a liberare la trachea dal bolo che non le permetteva di respirare.
Ma all’arrivo dei medici, per la donna non c’era già più nulla da fare, se non constatare il decesso, tra la disperazione e l’incredulità dei famigliari.
Sul posto è anche arrivato il medico legale dell’Asl To4, la dottoressa Carmela Patanè, che ha confermato come la donna sia morta per un “arresto cardiaco dovuto ad ostruzione delle vie aeree”.
La procura di Ivrea, informata dei fatti, non ha disposto l’autopsia, affidando il corpo della donna alla famiglia per espletare le pratiche per i funerali, che si terranno in questi giorni.
E alla mente di tanti è affiorata la storia del druentino Massimo Sibona, il 43enne operaio e gestore dell’ecocentro di via Volta che era rimasto soffocato da un boccone di uno spiedino di carne. Quella volta, nel lontano 2011, l’uomo aveva provato a rigettare il cibo, persino dandosi dei pugni sul petto, salvo poi cadere a terra, privo di vita, nel letto di casa - in via Sibona, un suo parente partigiano morto il 29 aprile del 1945 in via Olevano a Grugliasco - dove era arrivato a stenti.
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