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BORGARO. Spinelli attaca i 5 stelle

BORGARO. Spinelli attaca i 5 stelle

“Ero del Pd. Sono uscito e ora sono tornato. Chi sono loro per poter criticare le mie scelte personali?”.

Luigi Spinelli non ce la fa più a tenere la rabbia post esternazioni fatte dal Movimento 5 Stelle a seguito della convenzione cittadina per decidere quali delegati dovessero andare a discutere le mozioni dei tre segretari nazionali. 

Una convenzione dove si è visto, per la prima volta dopo anni, Spinelli quale tesserato Pd. Perché ha votato. E se non avevi la tessera non potevi adempiere a questo “dovere” degli stessi iscritti.

Finisce quindi l’era di Sinistra Ecologia e Libertà per l’attuale assessore ai Lavori Pubblici di Borgaro.

“Sono stato uno dei primi a Borgaro ad avere la tessera del Pd ai tempi di Veltroni - spiega - Mi sono poi disaffezionato nel momento in cui la Bresso ha perso la sfida con Cota alle regionali. Il partito si era spaccato e c’erano state delle divergenze che non mi erano piaciute. In quel periodo era nata Sel e mi sono avvicinato, perché io sono un uomo di sinistra”.

Ma adesso il Pd è un partito di sinistra? “Per me lo è. Certo, tutto è migliorabile. Ma io ritrovo tanti valori di sinistra in questo partito. Per questo mi sono riavvicinato e ho deciso di prendere nuovamente la tessera”.

Poi una steccata al Movimento 5 Stelle: “Persone che parlano ma non sanno prendere decisioni. Guardate come sono ridotte Venaria, Torino e Roma. Sono città allo sbando. Basta vedere cos’hanno fatto una settimana fa per i fumi del campo nomadi e per i disagi della linea 69. Sono mesi che chiediamo incontri, che inviamo lettere, che spieghiamo la situazione. E loro arrivano qui, da amministratori di Torino, e dicono che vedranno, faranno, progetteranno. Ovvero parole buttate al vento senza la benché minima programmazione. E questo sarebbe il cambiamento?”.

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