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CALCIO. Borgaro, la Juventus vince il 13° “Alessandro Gariazzo”

CALCIO. Borgaro, la Juventus vince il 13° “Alessandro Gariazzo”

I Pulcini 2006 della Juventus posano insieme a Paolo Gariazzo (foto Felice Scimone)

Per il secondo anno consecutivo la Juventus sale sul gradino più alto del podio del torneo “Alessandro Gariazzo”, manifestazione giunta alla sua 13esima edizione, organizzata ancora una volta in maniera impeccabile dal Borgaro. Anche quest’anno il sodalizio presieduto da Pier Giorgio Perona ha onorato al meglio la memoria del giovane portiere, prematuramente scomparso, che ha militato nelle fila del Borgaro nella stagione 1999/2000.

Il torneo, riservato alla categoria Pulcini 2006 a sette giocatori, è stato caratterizzato da un mese intenso di incontri. Sedici le squadre presenti ai nastri di partenza del “Gariazzo”, suddivise in quattro gironi all’italiana dove spiccavano le presenze di alcune tra le migliori Scuole Calcio del torinese, impreziosite dalla presenza delle professioniste Juventus e Torino.

E proprio i bianconeri conquistano il trofeo più ambito non senza fatica, superando nel girone conclusivo la Sisport, il Lascaris ed il Cenisia. Queste le quattro finaliste del torneo, capaci di mettere in riga squadre blasonate come Torino e Pro Settimo Eureka. E come il Borgaro padrone di casa, che ha partecipato alla  kermesse con due squadre.

La prima fase aveva visto primeggiare il Borgaro (squadra blu) nel girone A, davanti a Cenisia, SanMauro e Atletico Torino; nel girone B il Torino aveva preceduto Lascaris, Borgaro (squadra gialla) e Real Leini; nel C vittoria per la Pro Settimo Eureka davanti a Collegno Paradiso, Mathi Lanzese e Alpignano; infine, nel girone D, successo della Juventus davanti a Sisport Juventus, La Chivasso e Venaria.

Grande soddisfazione in casa gialloblù: “Sono decisamente soddisfatto per l’esito del torneo - il commento del presidente Perona -, come ogni anno abbiamo ricordato al meglio il nostro ragazzo”. Presente alle premiazioni anche Paolo Gariazzo, padre di Alessandro: “Vivo con una certa intensità il torneo perché per me ha un altro significato, ma ma vedo questo anche in altre persone e mi commuove perché, nonostante gli anni, il ricordo resta vivo. Vedere i giovani che si divertono a giocare a pallone con gioia è importante e mi rende contento”.

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