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BORGARO/CASELLE. Perchè il portalettere non passa più?

BORGARO/CASELLE. Perchè il portalettere non passa più?

A distanza di un anno, torna a Borgaro e Caselle il problema dei disservizi postali. In entrambe le cittadine, infatti, da due mesi si riscontrano problemi, con lettere e raccomandate che arrivano in ritardo, gli avvisi di pacchi in giacenza mai notificati, comunicazioni bancarie mai pervenute e persino riviste in abbonamento mai consegnate o arrivate decine di giorni dopo.

Alcuni cittadini hanno palesato il problema ai rispettivi sindaci, Claudio Gambino e Luca Baracco, denunciando come il portalettere passi ormai di rado dal mese di novembre e che da quel periodo in avanti, molte volte viene recapitata la posta di altre persone o la propria ma in pessime condizioni, con il cellophane aperto o tagliato in più punti.

luigi-ranzulli Luigi Ranzulli

In più di una circostanza, i residenti si sono recati al “Centro di Smistamento Postale” di Caselle, dove è stata recuperata la posta arretrata.

“E non è la prima volta che accade - ricorda il casellese Luigi Ronzulli, uno dei tanti cittadini che ha avuto disagi in queste settimane - Per fortuna questa volta non ho avuto problemi con le banche. Ma anche io sono dovuto andare in posta a recuperare le bollette e i resoconti bancari. Ho anche effettuato una segnalazione di disservizio via internet al Servizio Clienti, ma non ho ancora ricevuto una risposta”.

I sindaci hanno inviato formale protesta alle Poste, che replicano: “Nelle ultime settimane in zona il problema è stata l’influenza che ha obbligato a letto tanti portalettere. Si è cercato di tamponare con il lavoro supplementare di altri postini, ma mano a mano che il personale rientrerà in servizio la situazione ritornerà normale. Siamo sempre stati in contatto con i sindaci per la gestione dell’emergenza. Non ci risultano altri disservizi nei mesi scorsi”.

E se Baracco ha detto che “il dovere delle Poste è quello di consegnare le missive perché quello è il loro lavoro. Ad oggi quello delle Poste non è un servizio ma un disservizio alla cittadinanza”. Ben più duro Claudio Gambino: “Quando chiami la direzione postale cittadina e ti dice che non è colpa loro di eventuali ritardi di consegna e che non sanno cosa sia potuto accadere, allora c’è qualcosa che non va. Gli scaricabarili non servono a nulla. Se non riescono a capire che la loro mission è quella di consegnare la Posta, allora le cose sono due: o si sono trasformati in farmacie o carrozzerie oppure il servizio deve essere rivisto da testa a piedi”.

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