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BORGARO. Sono più di 60 i furbetti del rifiuto. Anche libri con nome e cognome

BORGARO. Sono più di 60 i furbetti del rifiuto. Anche libri con nome e cognome

Avevano in casa ancora i libri delle elementari del figlio, ora quasi sposato. E così, dopo averli raccolti, li hanno buttati nella zona di “Romagna Mia”, come se nulla fosse, sperando di farla franca.

Ma per loro sfortuna, dopo un’indagine partita dalla targhetta presente su uno dei libri, dove erano presenti il nome e il cognome dell’allora “scolaro”, i vigili di Borgaro comandati da Roberto Macchioni, sono riusciti a risalire a loro ed a multarli con una sanzione di poco superiore ai 100 euro.

E’ solamente uno dei sessanta casi scoperti quest’anno dalla “task force” creata per debellare il doppio problema dell’abbandono di rifiuti e delle discariche abusive sul territorio di Borgaro.

Sessanta casi - fra aziende, attività commerciali, condomini e soggetti privati - che han portato alla bellezza di 15mila euro di sanzioni amministrative, già incassati dal Comune.

“Abbiamo deciso di dire basta una volta per tutte a questi problemi - commentano soddisfatti il sindaco Claudio Gambino e l’assessore all’Ambiente, Federica Burdisso - che hanno generato polemiche fra la cittadinanza. E le sanzioni hanno riguardato davvero tutti. Da chi buttava i libri a chi non raccoglieva le deiezioni canine fino a chi danneggia il patrimonio”.

E c’è pure il caso di “uno svuotacantine – spiega Macchioniche andava casa per casa per cercare nuovi ‘clienti’, peccato che invece di smaltire tutto in discarica, gettava il tutto alla periferia della città, generando di fatto nuove discariche abusive. Ed il problema è che abbiamo sanzionato anche gli stessi ‘clienti’ dello svuotacantine, visto che nella maggior parte dei casi abbiamo trovato riferimenti chiari e precisi, come indirizzi ed altri importanti dettagli”.

Tra i tanti casi, c’è anche una ditta di Milano che è stata denunciata a livello penale oltre che ad essersi beccata un salatissimo verbale. E lo stesso è capitato ad altre nove aziende, che ora dovranno vedersela con la giustizia: “Nel caso della ditta milanese, la stessa doveva smaltire dei rifiuti - continua Macchioni - peccato che sono stati poi trovati nelle nostre campagne. Il merito non deve essere solo mio e della mia squadra ma deve essere condiviso con Seta, l’azienda che si occupa su questo territorio della raccolta rifiuti. Con i loro ispettori abbiamo fatto davvero un grande lavoro che proseguirà anche il prossimo anno con il mio successore, Massimo Linarello”.

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