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01 Novembre 2014 - 10:54
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Dopo quasi 40 anni torna il bigliettaio su un bus nel Torinese. La riscoperta di una figura che si credeva ormai estinta fa parte della ricetta del Comitato provinciale di Torino per l'ordine e la sicurezza per "il bus dei rom", la linea 69 che collega il capoluogo a Borgaro Torinese. La settimana scorsa il sindaco Pd del Comune, Claudio Gambino, aveva chiesto che fossero istituite due linee separate, una per i nomadi e l'altra per i cittadini comuni.
La provocazione aveva scatenato dibattiti e polemiche. Alcuni l'avevano bollata come discriminatoria, riportando alla mente quanto accadeva in Sudafrica fino a pochi anni fa o negli Stati Uniti fino una cinquantina di anni or sono. Tra questi Sel, che aveva immediatamente espulso l'assessore borgarese Luigi Spinelli, ritenuto colpevole di avere appoggiato la proposta.
Altri, invece, avevano posto l'accento sul fatto che la convivenza con i rom - a Borgaro si trova il campo di strada Aeroporto, dove abitano molti dei passeggeri del 69 - sia oggettivamente difficile e che i cittadini siano esasperati per i quotidiani episodi di delinquenza a bordo del bus e alle fermate.
Ora il ritorno del bigliettaio, insieme agli altri provvedimenti del pacchetto sicurezza varato stamattina - vigili a bordo dei bus, intensificazione della presenza delle forze dell'ordine alle fermate più problematiche, mezzi dotati di telecamere -, potrebbe mettere tutti d'accordo. Non ci sarà, infatti, nessun autobus separato ma anche nessuna possibilità di salire a bordo per chi è senza biglietto, oltre a un incremento della sicurezza globale sull'intera tratta, con la possibilità di perseguire immediatamente gli autori di episodi di violenza o di microcriminalità.
"Una grande vittoria dopo 25 anni di problemi", la definisce senza mezzi termini Gambino dopo la riunione convocata dal prefetto Paola Basilone, a cui hanno partecipato rappresentanti delle forze dell'ordine, dell'azienda trasporti torinese e anche il sindaco di Torino Piero Fassino. Il primo cittadino di Borgaro, però, mette subito le mani avanti contro provvedimenti spot o di brevissima durata. "Adesso abbiamo uno strumento forte - conclude - che non discrimina nessuno. L'auspicio è che si tratti di un provvedimento duraturo e continuativo".
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