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BOLLENGO. Al lavoro per la Via Francigena, patrimonio Unesco

BOLLENGO. Al lavoro per la Via Francigena, patrimonio Unesco

Ricca Sergio

Ecco, questa sì che è un’iniziativa davvero valida. Poteva venire in mente al sindaco Carlo Della Pepa, ma è venuta in mente al sindaco di Bollengo Luigi Sergio Ricca. Qual’è? Sollecitare a tutti i livelli un lavoro intorno alla candidatura della via Francigena nell’elenco dei beni patrimonio dell’Umanità. In realtà si tratta di una storia vecchia cominciata nel lontanto 2010, con la costituzione di un gruppo di coordinamento all’interno del Ministero per i beni e le attività culturali. Un lavoro che però poi si è interrotto e ancora non si è capito bene il perchè. A naso ci pare che tutto questo abbia un senso che supera di gran lungo i sogni di gloria costruiti intorno agli edifici industriali ex Olivetti. La possibilità che il progetto possa andare a buon fine, probabilmente dipenderà da quanti comuni e comunità si riusciranno a coinvolgere  in Italia e  nel resto d’Europa, da Canterbury a Roma. Nelle scorse settimane ad interessarsi della vicenda sono stati con una mozione in Parlamento, ben 33 deputati (primo firmatario Susanna Cenni). L’invito come dicevamo è subito stato raccolto dal primo cittadino di Bollengo Luigi Sergio Ricca che ha subito scritto e inviato il testo di un ordine del giorno da portare in consiglio comunale ai tanti primi cittadini del Canavese che potrebbero essere interessati. E sono quello di Carema, di Settimo Vittone, di Borgofranco, di Montalto Dora, di Ivrea, di Cascinette, Burolo, Palazzo, Piverone, Azeglio e Viverone). Si chiede al Ministro dei beni culturali di fare in fretta, non foss’altro che il termine per l’invio della documentazione  è previsto per il 30 gennaio 2016.

Cos’è

la via Francigena?

Via Francigena Via Francigena
La “Via Francigena” è un antico itinerario che attraversa l'Europa e che affonda le sue radici nel Medioevo. Oggi il tracciato riconosciuto dal Consiglio d'Europa è quello percorso nel 990 dall'arcivescovo Sigerico in settantanove tappe e conservato alla British Library di Londra. L'itinerario parte da Canterbury e arriva a Roma, inserendosi nei tracciati definiti “romei” che raggiungevano la capitale della cristianità; la via percorre la contea del Kent, in Inghilterra, arriva alla Manica e prosegue lungo le regioni francesi Nord-Pas de Calais, Picardie, Champagne-Ardenne, Franche-Comtè; varca la frontiera Svizzera nei cantone di Vaud e Vallese, in Italia, si snoda attraverso le regioni Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio. La Via Francigena, arteria di commercio e di pellegrinaggio, divenne nel corso dei secoli una via di collegamento importantissima tra il nord e il sud Europa e un fecondo terreno di scambio culturale ed economico. Si tratta di un itinerario non costituito da un unico tracciato, ma da un intreccio di strade e sentieri che si sviluppavano in relazione ai differenti contesti e mutamenti storici, economici e sociali. Un itinerario quindi in cui i luoghi sacri si intrecciano con le testimonianze di vita comune come grance, granai, ponti fortificati, ospedali, stazioni di posta, cisterne, mulini, antiche locande;

Le iniziative

in Italia e in Europa

via francigenaNel 1993, su iniziativa del Ministero del turismo italiano e delle 7 Regioni, il progetto della Via Francigena venne promosso a livello europeo, ricevendo l’approvazione dalla Commissione Europea - DG XXII - nell’ambito del Piano di Azione Comunitario in favore del turismo ed ottenendo il riconoscimento di itinerario culturale del Consiglio d’Europa il 21 aprile 1994 (Direzione educazione, cultura e sport, protocollo n. 459 del 4 maggio 1994). Nel 2001 è stata fondata a Fidenza l'Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF). Oggi tale associazione coinvolge oltre 100 enti locali e regioni europee. AEVF è stata riconosciuta nel 2007 come "réseau porteur" per la tutela, salvaguardia e valorizzazione dell'itinerario del Consiglio d'Europa. Il 9 dicembre 2004, a Wroclaw, il Consiglio d'Europa ha dichiarato la Via Francigena “Grande itinerario culturale del Consiglio d'Europa” ai sensi della risoluzione (98) 4, adottata dal Comitato dei Ministri il 17 marzo 1998. La definizione “Grande itinerario culturale” fa riferimento a temi pan-europei definiti in più progetti di varie regioni europee con una cooperazione di lunga durata in più campi d'azione, riunendo abilità interdisciplinari. Nel corso degli ultimi anni il percorso italiano della Via Francigena è stato oggetto di interventi pubblici, di aggiornamenti normativi, di progetti locali e nel 2008, il Ministero per i Beni e Attività Culturali ha dotato alcuni tracciati originari sul territorio italiano (972 chilometri) di una segnaletica adeguata (circa 6.000 cartelli, circa uno ogni 500 metri); “La Via Francigena - sottolinea Luigi Sergio Ricca - rappresenta la chance più concreta di realizzare in Italia un’esperienza straordinaria, almeno pari a quella mondialmente nota del Cammino di Santiago di Compostela”. La candidatura della Via Francigena peraltro farebbe da  volano per promuovere e valorizzare l’Italia come un vero e proprio “museo diffuso“ ampliando e diversificando l’offerta dei flussi turistici tradizionali, favorendo una fruizione lenta, sostenibile, integrabile con le tante e diverse peculiarità delle realtà territoriali. “L’8 dicembre 2015  -scrivono i 33 deputati  che a maggio hanno presentato una mozione - Papa Francesco aprirà il Giubileo che si concluderà nel mese di dicembre 2016. L’Anno Santo oltre a rappresentare una opportunità di crescita economica ed occupazionale (nel 2000, l’anno dell’ultimo Giubileo, l’Italia registrò una crescita record del Pil del 2,9 per cento; il tasso di disoccupazione calò di un punto percentuale; solo a Roma la presenza di turisti e pellegrini portò circa 13mila miliardi di lire, 2mila miliardi in più rispetto al 1999) è inevitabilmente una opportunità strategica ed irrinunciabile, oltre che una evento dagli innumerevoli valori simbolici, per veicolare e rafforzare la candidatura della Via Francigena;.
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