L’Associazione Terrasana chiede al sindaco Libero Ciuffreda e al vicesindaco Massimo Corcione di dire basta. Di pretendere la chiusura definitiva di tutte le vasche della grande discarica di Chivasso. Terrasana lo chiede da anni. Spesso da sola. Una disperata solitudine, un doloroso sentimento di impotenza, una lotta impari contro la potente Waste Italia / SMC e contro Comune e Provincia. I soci di Terrasana abitano attorno alla discarica, alcuni a pochi metri dalle montagne di rifiuti. Ne hanno subito tutti gli svantaggi, dagli odori ai rumori, dal biogas disperso in atmosfera alla cantina che salta per aria, dal nichel manganese ammoniaca nelle falde acquifere (la bonifica è ancora da cominciare) al “nerofumo” arrivato secondo gli inquirenti da Pioltello, dalla devastazione del paesaggio alla perdita di valore degli immobili. Questa volta l’occasione per gridare di nuovo “basta!” è la conferenza dei servizi sull’impianto “Chivasso 3” convocata mercoledì in Provincia. SMC ha chiesto il rinnovo dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Rilasciata dalla Provincia nel 2008, l’AIA scade a dicembre. Perché mai la Provincia dovrebbe rinnovare l’autorizzazione, vale a dire concedere a SMC un prolungamento dell’attività di discarica? La società ha avuto sei anni di tempo per conferire 747.120 metri cubi di rifiuti nei nuovi lotti 5 e 6 (nei lotti 1-4 ce ne sono già 859.841). Forse non ce l’ha fatta? E se anche fosse, che colpa ne hanno gli abitanti di Pogliani e di Chivasso? Non esiste anche per SMC il rischio d’impresa? Scriviamo “se anche fosse”, perché in verità nella domanda di “riesame” presentata da SMC non si trova alcuna motivazione per chiedere una proroga. La società la chiede e basta. E’ nel suo diritto. Ma in base alla nuova normativa il rinnovo sarebbe senza scadenza. Nel 2008 l’autorizzazione fu concessa per sei anni. Questa volta invece il rinnovo non avrebbe una data di fine attività. Se abbiamo compreso bene, SMC potrebbe continuare a tenere aperta la discarica, scaricandoci un metro cubo al giorno di rifiuto, e rinviando ancora il “recupero” dell’area. In attesa di che cosa? Che sia approvato il progetto Wastend, che prevede un altro milione di metri cubi di rifiuti lì accanto? Eppure sia l’AIA 2008, sia la delibera di giunta provinciale dello stesso anno, riconoscevano che era venuta l’ora di chiudere e di bonificare: “considerata l’elevata pressione delle discariche di Regione Pozzo sul territorio circostante… l’ampliamento della discarica di Chivasso (lotti 5 e 6) dovrà considerarsi conclusivo e finalizzato al recupero della discarica stessa”. L’Associazione Terrasana lamenta anche la mancanza di trasparenza dell’amministrazione comunale. Della conferenza dei servizi di mercoledì Terrasana non sapeva nulla, perché il Comune non si era preso il disturbo di informarla. E non basta. Proprio mentre convocavano ogni mese la Consulta ambientale per discutere di Wastend, sindaco e vicesindaco partecipavano ad un altro procedimento di rinnovo dell’AIA, quello della “Chivasso 0” gestita da SETA: conferenze in Provincia in febbraio e marzo, e poi a giugno l’autorizzazione. Ma nulla hanno riferito alle associazioni. Niente di nuovo, si dirà. Ma anche i più bendisposti ne hanno abbastanza. Pure Legambiente di Massimiliano Tantillo protesta, e si tira fuori dall’organizzazione della passeggiata ecologica “Orco Amico” perché fra gli sponsor figura SMC. All’amministrazione comunale resta fedele Ambienteuropa, l’associazione ambientalista che non vede e non sente e non prende mai posizione sulle questioni ambientali chivassesi. Emanazione dell’ex assessore all’ambiente Gianluca Vitale, che attraverso “Chivasso Futura” e la lista “Progressisti per Ciuffreda” è anche azionista della maggioranza che sostiene la giunta. Della lista “Progressisti per Ciuffreda” fa parte Rifondazione comunista: che sulla discarica continua a chiedere chiarimenti all’amministrazione, che è un po’ come chiedere chiarimenti a se stessi.
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