Scheletri urbani mai portati a termine. Cantieri. Strutture dismesse o quasi mai sfruttate che hanno perso la loro funzione sociale. Luoghi di degrado ormai parte dell’arredo urbano. Questa è Castelrosso. Da qualsiasi lato si percorra, la piccola frazione a due passi da Chivasso è un vero e proprio cantiere a cielo aperto. Completamente abbandonato da tutto e, soprattutto, da tutti coloro che se ne dovrebbero occupare. Parrocchia ed amministrazione comunale in primis. Arrivando dalla città del Nocciolino, infatti, a balzare subito all’occhio è l’enorme e fatiscente relitto architettonico di via Assunta. Progettata dall’imprenditore chivassese Mario Bonardo la struttura sarebbe dovuta diventare un lussuoso centro benessere con tanto di piscine, palestre ed impianti sportivi. Una spa coi fiocchi, insomma. Dal 2006- anno del crack finanziario di Bonardo- quello che rimane sono grandi mura ricoperte da vegetazione e transennate in evidente stato di abbandono. Visibili a tutti i cittadini... La situazione non migliora nelle strade in cui sono situati i plessi scolastici di via Don Bosco, sede della Casa di Carità e dell'oratorio parrocchiale, e via Sant’Antonio, in cui si trovano la scuola materna Giuseppe Cottolengo e l’oratorio Casa del Catechismo di Flavia Acutis. Qui da segnalare è la totale assenza dei marciapiedi: oltre a dover camminare in fila indiana sul ciglio della strada- peraltro stretta, a doppio senso e priva di barriere di protezione-, genitori e bambini devono fare attenzione anche a non essere investiti durante l'attraversamento. Le strisce pedonali, così come i segnali stradali, sono completamente assenti. E che dire della roggia che si trova in via San Giovanni? Oltre ad essere piena di ogni tipo di rifiuti, l'altezza dell'erba impedisce la visuale del muretto. Alto non più di trenta centimetri e crepato dalle continue piene d'acqua: il rischio è quello di caderci dentro. Inoltre, sono sufficienti pochissimi millimetri di pioggia per allagare l'intera via, peraltro priva di un impianto di fognatura per lo scarico e lo scolo delle acque reflue e di quelle delle abitazioni. Sempre frutto del disinteresse dell’amministrazione pubblica sono le condizioni delle vie traverse di piazza dell’Assunta. Privo di asfaltatura, il manto stradale è tappezzato da grosse e profonde buche che fanno sembrare Castelrosso un sentiero di montagna. Ma non finisce qui. Altro fiore all'occhiello, sempre in senso negativo, del nostro viaggio nel degrado, è il parco dell'oratorio di via Don Bosco gestito dalla parrocchia. Appena dopo il parco giochi dei bambini, e subito prima della Casa di Carità, a balzare all'occhio è una vasta area in uno stato di indescrivibile rovina. Circondata dalla tipica rete arancione che solitamente circonda i cantieri, due piscine scoperte e due scivoli. Nuovi. Inutilizzati. Ma completamente invasi da erba, rifiuti e acqua marcia. Dietro a queste, separato da un muretto, quello che rimane di una campo da calcio. Le porte, intatte, sono sommerse dalla vegetazione. Al contrario, alcune parti sono completamente prive di verde. C'è anche un servizio igienico aperto ed accessibili a chiunque. Segni evidenti degli atti vandalici, diversi calcinacci sul pavimento ed i vetri della finestra rotti...
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