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CHIVASSO. Sabbiunè, cinque posti di lavoro

CHIVASSO. Sabbiunè, cinque posti di lavoro
Cinque posti di lavoro per la realizzazione del progetto “Sabbiunè” a Chivasso, presentato venerdì mattina in sala consiliare dall’assessore Annalisa De Col e dal dirigente comunale Franco Malvicino: tre lavoratrici o lavoratori generici addetti allo sfalcio erba e lavori di manutenzione, e due qualificati addetti all'assistenza e opere manuali. Le domande vanno presentate al Centro d'Impiego (Palazzo Einaudi in piazza d’Armi) dal 25 agosto al 5 settembre. Possono fare domanda: 1) i giovani fra i 30 e i 35 anni disoccupati, da almeno 12 mesi e fino a un massimo di 18 mesi, iscritti da almeno 12 mesi presso il Centro d'impiego di Chivasso; 2) le donne disoccupate da almeno 12 mesi e fino a un massimo di 18 mesi, iscritti al Centro d'impiego di Chivasso; 3) i lavoratori e le lavoratrici over 50 fuoriusciti/e dal ciclo produttivo, iscritti/e al Centro per l'impiego di Chivasso. Debbono risiedere nei Comuni afferenti al Centro d’impiego chivassese e non percepire alcun ammortizzatore sociale. I due lavoratori qualificati devono possedere almeno la licenza media inferiore. Verrà data priorità ai residenti nel Comune di Chivasso. L'impegno lavorativo sarà di 25 settimane per 22 ore settimanali. Raccolte le domande, il Centro per l'impiego compilerà la graduatoria tenendo conto di due criteri: la certificazione ISEE e l’anzianità nello stato di disoccupazione. Il Comune pubblicherà la graduatoria per un certo numero di giorni, durante i quali potranno venire presentate delle osservazioni. Infine verrà fatta la scelta definitiva dei 5 assunti. Il Comune intende iniziare i lavori già a fine settembre. Il progetto Sabbiunè nasce da un’idea del comitato "Un Po a Chivasso", presieduto dal signor Di Bari. Accogliendo la sollecitazione, lo scorso aprile il Comune ha approvato l’avviso pubblico per l’individuazione del soggetto attuatore. E’ pervenuta la sola candidatura di "Aurora Costruzione Coop. a.r.l". La candidatura è stata giudicata idonea e la cooperativa ha ottenuto il lavoro. Nei documenti del Comune rintracciabili sul sito internet, comprese le delibera di giunta, la cooperativa è indicata solo col nome: non ci sono altri dati, come l’indirizzo, il presidente o referente, ecc. Il costo dell’opera è di circa 100.000 euro: la Regione paga l’80% e il Comune il resto. La caratteristiche del progetto sono sommariamente descritte nel documento distribuito durante la conferenza stampa: “L’intervento consiste nel ripristino accessibilità, pulizia, riqualificazione ambientale e restituzione all’utilizzo pubblico di un’ampia area, già sede di attività estrattiva, adiacente la riva destra [in realtà è la riva sinistra, N.d.R] del Po a monte del ponte sul fiume. A lavoro eseguito si prevede l’insediamento di campi di gara ed attività sportive (pesca, canoa, fitness, tiro con l’arco)”. Al momento però c’è soltanto uno schizzo di massima. Il progetto vero e proprio non esiste ancora. Anche perché il Comune non conosce con precisione i confini di proprietà. L’area interessata dal progetto “Sabbiunè” è in parte privata in parte demaniale: ma il Demanio, interpellato dal Comune, non ha tuttora saputo indicare i confini delle sue proprietà.
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