Non perdiamo il treno dell’Expo. E’ questo il messaggio che lanciano ventitre sindaci del chivassese e l’associazione “Identità Comune”, dopo un incontro avuto in Regione con l’assessore ai trasporti Francesco Balocco. La scorsa settimana i primi cittadini del bacino di Chivasso, con in testa Libero Ciuffreda, hanno firmato un documento con cui chiedono alla Regione e a Trenitalia di prevedere la fermata del treno veloce Freccia Bianca a Chivasso e di modificare il nome della locale stazione, proprio per la sua posizione baricentrica, in stazione di “Chivasso, Canavese, Monferrato”. I sindaci hanno fatto loro parte di un progetto, più ampio, di revisione del sistema trasportistico locale, elaborato dall’associazione “Identità Comune”. Il fine è quello di cogliere l’opportunità dell’Expo 2015 di Milano per provare a rilanciare il territorio del chivassese, del canavese e del monferrato. L’idea che sta alla base dello studio ce la spiega il professor Carlo Fontana, docente del liceo Isaac Newton di Chivasso, grande appassionato di sanità e trasporti, tra i fondatori di “Identità Comune”. “Partendo dal presupposto che il prossimo anno si tiene l’Expo a Milano, in cui sono previsti qualcosa come trenta, quaranta milioni di visitatori, certamente se si fosse realizzata la Porta Canavese-Monferrato, di cui noi da anni sosteniamo l’utilità, Chivasso e il suo territorio sarebbero stati a venti minuti da Rho, dove il treno Freccia Rossa ferma perché lì c’è la stazione Rho Fiera - inforca -. Facile immaginare che Chivasso e dintorni potevano ospitare i visitatori che in pochi minuti avrebbero potuto raggiungere l’Expo: sarebbe stato un enorme affare economico con una ricaduta in grado di far resuscitare l’agonizzante economia chivassese. Noi l’abbiamo detto in tutte le salse ma non c’è stato verso”. “Ma adesso non ci si può certo aspettare che i turisti prendano, per venire a pernottare a Chivasso, gli affollati e lenti regionali - prosegue Fontana -. Quindi in primis alberghi e ristoranti di Chivasso e dintorni, e quindi a cascata l’intero commercio locale, rischiano di rimanere a bocca asciutta: l'unica possibilità è almeno ottenere la fermata dei 18 Freccia Bianca Venezia-Milano-Torino che viaggiano sulla linea storica ma non fermano a Chivasso, mentre fermeranno a Rho Fiera. Sono treni più veloci e più adatti ai turisti”. “Come associazione abbiamo scritto a tutti i sindaci della zona, abbiamo incontrato Ciuffreda, che ha presentato una richiesta a Trenitalia, siamo andati in Regione a parlare all'assessore ai trasporti Balocco che ha promesso di rivolgere la richiesta a Trenitalia - conclude il rappresentante di “Identità Comune” - . In particolare noi abbiamo presentato uno studio che inserisce la richiesta della fermata dei treni Freccia Bianca nella razionalizzazione dei collegamenti treno-bus per sfruttare meglio il nodo di Chivasso, a costo zero, anzi con economie di esercizio. Tutti hanno capito che con l’Expo si gioca il futuro prossimo dell’economia chivassese, come lo hanno finalmente capito albergatori e ristoratori chivassesi. Noi abbiamo aperto la strada, ma adesso l'iniziativa deve passare a chi di dovere”.
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