Lo giuro! Mi ero ripromesso di non parlare di Ciuffreda almeno fino a dopo l’estate. Poi è arrivato in buca l’ultimo numero del giornalino comunale e non ce l’ho fatta. Il “pippozzo” sulla “resilienza”, bhè, questo proprio no, non ce lo doveva propinare. Leggiamo: “Resilienza come capacità degli esseri umani di resistere alle avversita della vita (Zingarelli...). E c’è di nuovo lui, il sindaco, unto da sovrumane doti di celodurismo che si piega ma non si spezza. Lui e la sua giunta che da due anni lavorano e lavorano e ancora lavorano per uscire dal tunnel ma non sanno se ce la faranno, eppure tengono duro... Ho faticato. Credetemi. Ho faticato a capirne il senso. Mi sono chiesto quando e come avesse preso il classico colpo di sole, ma niente... Non sono riuscito a trovare delle risposte e peraltro, ho letto da qualche parte, che questa è davvero l’estate più fredda degli ultimi 200 anni. Le domande che gli volevamo fare erano tante, ora ne resta una. E’ sul “nullafacismo”, parola in “italiacano” (Giorgio Faletti) presa a prestito dalla pagina facebook sul “funkazzismo”, di cui evidentemente non c’è traccia sullo Zingarelli. E’ sul mortorio che ci ruota intorno e che non è paragonabile a nulla salvo all’infausta parentesi 1990-1997 con la chiusura della Lancia e la caduta del ponte sul Po. Davvero il nostro primo cittadino avrà pensato di potersela cavare con un elenco di cose che si possono fare ma che non sa se riuscirà a fare, perchè i soldi ce li ha ma non glieli fanno usare? Ma si è guardato intorno almeno una volta da quando s’è seduto sullo scranno più alto di Palazzo Santa Chiara? A parte gli uffici pubblici che hanno chiuso senza che lui muovesse un dito (giudiziari, la camera di commercio, l’inps) le saracinesche abbassate ormai non si contano più e già si può preannunciare, senza avere la sfera magica, che cresceranno anche per colpa sua, per l’inesistenza di una strategia a favore del commercio, e il commercio era ancora l’unica forma di lavoro che in questa città funzionava bene. Eh no caro sindaco, quella sulla “resilienza” è davvero troppo! E quando il troppo è troppo, il troppo stroppia. Intorno a noi, nell’eporediese e in alto canavese sindaci e assessori non si trovano forse nelle sue stesse condizioni? Eppure qualcosa fanno. Inventano cose tutti i giorni. Piccole e grandi. Abbassano le tasse. Stanno in mezzo alla gente. Si fanno sempre trovare. Lavorano. Bussano in Regione e in Provincia. Organizzano manifestazioni, valorizzando le cose che già hanno, fosse ben anche un semplice Carnevale. Perchè mai a Chivasso non si può fare? Che ci voglia più tempo Kronos e meno Kairos? Un sindaco più presente? Un altro sindaco? Assessori con la testa e con le gambe? Certo, si può coinvolgere il cittadino alla “resilienza”.... Tutti lì a prenderci degli schiaffi insieme a Ciuffreda, e con tutto ciò rimanere in piedi. Voglio vedere io il primo cittadino che va a spiegare questa grande “ideona” che ha avuto al commerciante che ha appena pagato l’F24 di luglio. Voglio vedere se non glielo tira dietro a modi aeroplanino, insieme a qualcos’altro. Ora il punto è questo. Delle giustificazioni del sindaco sul suo nullafacismo a noi e ai cittadini non gliene importa un fico secco. Ci dimostri che c’è! E si è veramente in gamba quando si è in grado di fare cose impossibili per altri, in momenti impossibili. Se si fosse solo trattato di spendere dei soldi saremmo stati capaci tutti, mica avevamo bisogno di Ciuffreda...
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