Giovedì 24 luglio riprende la sua marcia il progetto Wastend. La giunta comunale e le commissioni consiliari esamineranno il progetto presentato da SMC/Waste Italia: un impianto di riciclo e il conferimento di un milione di metri cubi di rifiuti nella discarica di Regione Pozzo. Questa volta, e per la prima volta, si riunisce proprio la giunta: sindaco e assessori. Non più soltanto consulte, tavoli, tavolini e salottini per aspiranti politici, come è avvenuto finora. Questa volta l’amministrazione metterà nero su bianco qualcosa di ufficiale: probabilmente una delibera che in un modo o nell’altro si esprime in modo favorevole al progetto. Ma prima di accettare un altro milione di metri cubi di rifiuti, Libero Ciuffreda e Massimo Corcione non dovrebbero preoccuparsi della bonifica che non è ancora stata eseguita? Una storia cominciata nel 2005 e lontana dal concludersi. Quell’anno gli enti di controllo e la Provincia di Torino scoprono nelle acque di falda vicino alla discarica una concentrazione di sostanze inquinanti superiore a quella consentita dalla legge: si tratta di ammoniaca, manganese e nichel. Il Comune emette una ordinanza che chiede alla società SMC di effettuare le “operazioni di messa in sicurezza di emergenza” e di avviare la procedura di bonifica e ripristino ambientale. L’area viene iscritta all’Anagrafe dei Siti da Bonificare della Regione Piemonte. Cominciano le conferenze dei servizi, con tutta calma, una all’anno: 2005, 2006, 2007, 2008… Nel 2006 SMC presenta il progetto preliminare di bonifica. Nel 2009 la Regione chiede delle integrazioni. Nel marzo 2010 SMC manda al Comune il nuovo piano. Il Comune ci mette due mesi a girarlo a ASL, ARPA e Provincia, che a loro volta se la prendono comoda: ARPA risponde nel settembre 2010, la Provincia nel febbraio 2011, l’Azienda sanitaria nel febbraio 2012. Nell’ottobre 2012 il Comune approva il progetto operativo di messa in sicurezza, ma concedendo a SMC tempi lunghi: una “fase 1” di cinque anni per effettuare i lavori di bonifica, e una “fase 2” di verifica dei risultati, per stabilire se l’intervento è sufficiente. Nell’attesa il Comune assume delle misure precauzionali: sono le dieci ordinanze del novembre 2012 che vietano temporaneamente ad alcuni proprietari di terreni e immobili vicini alla discarica di utilizzare “a scopo idropotabile” le acque delle falde sottostanti. Arriviamo al 2014, quando SMC e amministrazione presentano trionfalmente il progetto Wastend. L’associazione Legambiente chiede al Comune: l’impianto di riciclo verrebbe costruito nella zona da bonificare? Risposta: no, tranquilli, sono due aree diverse anche se confinanti; la realizzazione di Wastend e i lavori di bonifica potranno coesistere. Che è anche una conferma, caso mai occorresse, che la bonifica è ancora da eseguire. Per il progetto Wastend giovedì 24 l’amministrazione di Ciuffreda e Corcione ingranerà la quinta marcia: e la bonifica? Quella può andare avanti in seconda? P.S. Sul sito del Comune si legge che giovedì 24 le commissioni consiliari si riuniscono nell’ufficio tecnico al secondo piano del Comune? E come mai? Generalmente le commissioni consiliari, che per legge sono pubbliche, vengono convocate in sala consiliare. Soprattutto quelle importanti e quelle congiunte. Perché questa volta nella sala dell’ufficio tecnico, che ha poco spazio per il pubblico?
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