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CHIVASSO. "Ciuffreda mi sta tormentando!". Una donna difende i suoi 15 cani

CHIVASSO. "Ciuffreda mi sta tormentando!". Una donna difende i suoi 15 cani

Clara Striglia

Perché il sindaco Libero Ciuffreda vuol sequestrare i quindici cani di Clara Striglia? E’ la domanda che rivolgiamo al primo cittadino interpretando il pensiero di tutti coloro che si stanno appassionando al caso di questa chivassese, una donna sola contro cui si sta incamponendo, senza giustificato motivo, l’amministrazione comunale. La vicenda, in città, è nota dopo che, nel febbraio scorso, Clara Striglia, che vive al civico 27 di via Montanaro, ricevette, a sorpresa, la visita degli addetti del servizio veterinario dell’Asl, accompagnati da un vigile urbano. “Sono venuti per dirmi che io i miei cani non li posso più tenere – ci raccontò -. Mi hanno dato 29 giorni di tempo per trovargli una sistemazione, altrimenti mi hanno detto che vengono qui con i camion e se li portano tutti via. Sa cosa succede se se li portano via? Che possono portare via anche me, direttamente al cimitero”. Già, perché questi animali per la signora Striglia sono tutto. Nella sua casa, che ha un ampio cortile di circa mille metri quadrati, vivono in quindici da oltre otto anni. Tutti sterilizzati, microchippati e vaccinati, diversamente i cani sarebbero di numero molto superiore. “Nessuno pericoloso”, assicura lei. Eppure, ci sarebbe qualcosa che non va... Da quel sopralluogo è seguita un’interrogazione da parte del Movimento 5 Stelle. Interrogazione, dalla cui risposta ricevuta da Palazzo Santa Chiara, è emerso chiaramente come non ci siano i presupposti per portare via i cani alla signora. Ecco, dunque, il motivo per cui nonostante siano scaduti i termini dati dai vigili, gli animali sono ancora tutti lì. Clara Striglia mantiene infatti i propri cani in spazi idonei, aperti, in perfette condizioni igieniche, si prende amorevolmente cura di loro e per lei, che vive sola, questi animali rappresentano un validissimo sostegno psicologico. “Sono anche disposta ad andarmene da quella casa, ne sto già cercando un’altra se a qualcuno dà fastidio la mia presenza lì, ma il sindaco continua a dire che se anche me ne andassi, verrebbero comunque a cercarmi dall’Asl per portarmeli via...”. Già, il sindaco... Le intimidazioni di Ciuffreda: “Molli i suoi cani!” La scorsa settimana Ciuffreda è tornato alla carica. Il primo cittadino che non ha mai il tempo kronos per incontrare i suoi concittadini, che arriva in ritardo alle assemblee del Ciss o di Seta perché ha sempre qualcos’altro da fare, insomma... il primo cittadino che abbiamo imparato a conoscere tutti e che è sempre in tutt’altre faccende affaccendato, il 25 mattina s’è ritagliato mezz’ora del suo tempo kairos per ricevere nel suo ufficio Clara Striglia. Manco fossero, la vita privata di questa donna, le scelte che fa a casa sua, una questione determinante per il futuro della nostra città. Lì, insieme a Ciuffreda, per incontrare Clara Striglia c’erano anche rappresentanti dell’Enpa, del canile Amica Cuccia di Chivasso, del canile di Settimo Torinese, alcuni medici del servizio veterinario dell’Asl, i vigili. Una task force che Ciuffreda ha schierato per? Semplicemente, per intimidire Clara Striglia. “Mi ha detto che devo rassegnarmi a perdere i miei cani, che il 9 luglio alle 8.30 torneranno a casa mia e controlleranno di nuovo gli animali. E al minimo problema, me li porteranno via...”, spiega la donna, terrorizzata dall’accanimento di Ciuffreda e compagnia nei suoi confronti. “Come giustificazione - prosegue - ha detto che rischio di farmi sbranare da tanti animali così... Ma suvvia, cosa vuol dire? Mi ha anche minacciata che se dovessi far scrivere ancora al Comune dai miei avvocati, lui mi manderà il suo, di avvocato, e pure i carabinieri...”. Ma che ha fatto questa donna a Libero Ciuffreda al punto di spingerlo a pressarla in questa maniera, di farle un simile terrorismo psicologico? Francamente, non si capisce. E non lo capiscono nemmeno gli avvocati di Clara Striglia. I legali all’attacco: “Ciuffreda, ma che stai facendo?” Le leggi statali e regionali - spiegano i legali Elisabetta Marchisio e Roberto Bottero del foro di Torino - non prevedono alcun limite numerico alla detenzione degli animali, ma solo nella misura in cui il numero degli animali o le condizioni in cui vengono detenuti determinino problemi di natura igienica o sanitaria. Non è questo il caso della signora Striglia. I vigili, nel precedente sopralluogo, le hanno contestato il ricovero: in realtà, la signora Striglia non gestisce alcun ricovero per animali, non li addestra, non li riceve in pensione nè gli alleva. Una sentenza importante del Consiglio di Stato stabilisce il principio che per i cani di proprietà non è possibile stabilire un limite predeterminato e che l’unico principio da rispettare è il benessere degli animali. Dunque, è evidente che questo atteggiamento nei confronti di questa donna è per lo meno anomalo. Non esiste alcun presupposto normativo che giustifichi un interessamento di questa portata. Non c’è nemmeno chi si è lamentato per un eventuale disturbo della quiete pubblica. Quindi, sappiano che se pensano di mettere in atto un’adozione programmata di questi animali della signora, così come le hanno ipotizzato nell’incontro a cui noi non siamo stati invitati a partecipare, pur rappresentando legalmente la donna, commetteranno un furto”. “Visto che il sindaco neanche ci ha degnato di una risposta alla nostra lettera dello scorso 27 marzo in cui chiedevamo chiarimenti a queste azioni - concludono i legali -, gli rivolgiamo una domanda attraverso il giornale: dica Ciuffreda, citando i riferimenti normativi, in base a quali presupposti di legge giustifica un interessamento così pressante nei confronti di Clara Striglia. Ci dica perché l’ha convocata nel suo ufficio, schierando tutte quelle persone in rappresentanza di vari enti ed associazioni, senza nemmeno avvisare noi avvocati. Perché non ci voleva lì?”.
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