Riparte il procedimento che porterà lo smarino della Valsusa nella cava TRAMA/Cogefa sulla strada per Rondissone. La Regione ha infatti convocato una conferenza dei servizi giovedì 3 luglio alle 10 nell’Assessorato Ambiente di via Belfiore 23. Passate le elezioni, arrivano i “regali” delle istituzioni sovraordinate ai Comuni: dopo che la Provincia di Antonio Saitta ha approvato l’ampliamento della discarica, ora la Regione di Sergio Chiamparino riavvia con solerzia il progetto TAV della Valsusa. Come al solito, le istituzioni hanno fatto sfoggio di ammirevole trasparenza e generosità: gli elaborati sono arrivati in Regione il 17 giugno e lì erano in visione, ma l’Assessorato ha avvisato i Comuni solo il 25 (bastava una mail o un fax). Come faccia un piccolo Comune, il cui ufficio tecnico non ha competenze specifiche, a studiare corposi e difficili documenti in pochi giorni, è un problema che evidentemente in Regione non si pongono. Giovedì a Torino sarà esaminato solo un pezzo del progetto TAV: le interferenze dell’autoporto Sitaf e il progetto guida sicura della società Consepi. Ma il megaprogetto comprende il deposito definitivo a Torrazza dello smarino, cioè del materiale di scavo dei tunnel del TAV. E infatti il Comune è stato invitato. Lo smarino sarà trasportato per treno: in frazione Borgo Regio saranno aggiunti tre binari lungo la ferrovia Torino Milano per circa un chilometro. Per realizzarli sarà necessario espropriare molti terreni. I tre binari servono a far manovrare i vagoni in arrivo dalla Valsusa e per sostituire la motrice elettrica con una a diesel. Poi, all’incirca dal cavalcaferrovia per Arborea partirà ad angolo retto un binario per la cava Trama/Cogefa. Per passare sotto la strada per Saluggia e sotto un’area edificata verrà costruita una galleria di 260 metri. Di fatto sarà uno sventramento della frazione Borgo Regio. Giunto alla cava, il materiale sarà posto a dimora a cumuli e le acque saranno scaricate nella solita roggia dei Mulini. Le rocce scavate nelle montagne della Valsusa contengono amianto. Secondo la società costruttrice i filamenti si possono separare dal resto del materiale, secondo gli oppositori no, e numerosi Comuni hanno manifestato la loro contrarietà al transito e al deposito del materiale. Il Comune di Chivasso, sul cui territorio transiteranno i treni carichi di smarino, non pare sia stato invitato alla conferenza, e non sappiamo se ne abbia conoscenza. Va ricordato che nella confinante Rondissone, nelle cave ILC, dovrebbe venire trasportato anche parte dello smarino del TAV del Terzo Valico.
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