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CASALBORGONE. Che fine ha fatto il piano regolatore dell'area SIC?

CASALBORGONE. Che fine ha fatto il piano regolatore dell'area SIC?

Il sindaco di Casalborgone, Francesco Cavallero

Il 9 maggio 2013, in un incontro pubblico organizzato dall'Amministrazione Comunale di Casalborgone, il Sindaco annunciò un imminente intervento di modifica al piano regolatore, finalizzato a consentire,  solo per alcune abitazioni, l'esenzione dei vincoli per le case esistenti nell'area SIC. Il Sindaco non perse nemmeno l'occasione per  accusare di incapacità dei suoi predecessori, che si videro bocciare la variante dalla Provincia di Torino. La Giunta sosteneva che gli accordi con l'ente provinciale erano già stati presi, quindi non ci sarebbero stati problemi nell'approvazione della variante, definendo addirittura il passaggio come una mera formalità. Nel mese di giugno la proposta di variante parziale al piano regolatore, dopo aver bocciato gli emendamenti presentati dai Consiglieri di minoranza, fu approvata in Consiglio Comunale. Durante quella riunione di Consiglio, il Sindaco, addirittura,  sospese il punto in discussione per dare la parola al consulente del Comune Arch. Terenzio Ferraris, il quale illustrò il progetto di variante, evidenziando la “genialita” dell'artifizio della perimetrazione delle aree di pertinenza degli edifici esistenti all'interno dell'area SIC. In pratica l'Amministrazione aveva pensato di  realizzare delle micro aree perimetrate, che avrebbero circoscritto le costruzioni e le pertinenze esistenti nell'area SIC, ma questo solo per gli edifici non compresi nell'area boscata, e già questa discriminazione lascia perplessi. Questa soluzione, secondo gli amministratori, avrebbe consentito agli edifici individuati l'esenzione dai vincoli previsti dalle normative collegate a “Natura 2000”. In questa rubrica fu evidenziato che si trattava di una mera operazione propagandistica,  in quanto, anche se la variante fosse stata  accettata dalla  Provincia, avrebbe comportato solo una modifica al piano regolatore, ma avrebbe comunque imposto obbligatoriamente una riperimetrazione dell'area SIC, ovvero l'individuazione di un  gran numero di micro aree all'interno del SIC, non facenti parte del SIC stesso. In ogni caso, per ogni intervento, anche all'interno delle delimitazioni, sarebbe stato necessario produrre il  documento di valutazione dell'incidenza ambientale, quindi ulteriori oneri per i proprietari, che poi si sarebbero visti bocciare qualsiasi autorizzazione perchè l'intervento avrebbe avuto un'incidenza ambientale. A quel Consiglio Comunale seguirono la pubblicazione degli atti. Le relative osservazioni da parte dei portatori d'interesse furono formulate, nei tempi previsti dalla legge. Se le cose fossero state concordate e certe, come voleva farci credere il Sindaco, il documento finale della variante avrebbe dovuto essere portato in approvazione definitiva in Consiglio Comunale nel dicembre 2013. Evidentemente qualche cosa non ha funzionato, e come era prevedibile, la variante non sarà mai approvata. La trasparenza e la correttezza amministrativa imporrebbero una comunicazione ai cittadini in merito alle motivazioni che la variante al SIC non sarà approvata. Questo è l'ennesimo fatto che  certifica che i proprietari dei terreni e delle abitazioni all'interno del SIC, di fatto sono tali solo da un punto di vista fiscale, ovvero per pagate tasse e tributi, ma non lo sono nella realtà in quanto non possono godere dei propri beni al pari di coloro che non sono stati ricompresi nell'area del SIC. Perchè solo la Valle Chiapini e la Val Ferro sono inserite nel SIC, mentre altre valli, pur avendo analoghe caratteristiche, sono escluse dai vincoli, come ad esempio la Val Caramellini, Val Frascherina o la Val Gobbo, per quest'ultima addirittura il piano regolatore non prevede nemmeno la zona di rispetto dei 200 metri per il vincolo paesaggistico. A Casalborgone, prima di acquistare una casa o un terreno, se ci si vuole tutelare, è opportuno informarsi su quali famiglie risiedono o hanno proprietà nell'area d'interesse. In un altro Comune i cittadini sarebbero andati in Comune a protestare con i forconi, ma a  Casalborgone no, qui è risaputo, ci sono cittadini di “serie A” che contano e decidono i privilegi, e cittadini di “serie B”  che subiscono ed abbassano la testa, ma in fondo qui è normale, si è sempre fatto così.
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