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SAN SEBASTIANO. "Colline in festa", che successo

SAN SEBASTIANO. "Colline in festa", che successo

La Pro loco di Marcorengo

Ad un certo punto, poco prima delle 18 di sabato pomeriggio, sulla grande piazza di San Sebastiano scese il silenzio. Cessarono le prove dei tecnici audio, con le loro schitarrate. Cessarono le urla (di incitamento)  dei presidenti delle ProLoco burberi e barbuti. Si fermarono i volontari con il loro attivismo frenetico impiegato per realizzare, e bene, tutte le capannine. Chissà come, per un attimo anche i cellulari si azzittirono. E tutti rimasero per un attimo immobili, esattamente dove si trovavano, a contemplare il lavoro finito, a verificare mentalmente se mancava qualcosa, a sperare che tutto andasse bene, perché non c’erano garanzie. Almeno 150 persone, tutti volontari che avevano abbondantemente sudato sotto il primo vero sole estivo, godettero di quel momento di tranquillità, quello che precede il caos. Fumando la sigaretta o semplicemente scambiando due parole con la compagna di lavoro. Poi arrivarono i politici ed i sindaci, e volarono sguardi inquieti. Ma fecero in fretta, stava arrivando   il pubblico, tanto, tantissimo. E fu festa grande…… E’ stata una festa riuscitissima, quella delle 12 ProLoco della collina, quella della seconda edizione di “Colline in festa”. Alle 22 di sabato scorso il colpo d’occhio era spettacolare: tutta la grande piazza di S.Sebastiano occupata da tavoli  a cui sedevano centinaia, sicuramente migliaia di persone, altre in coda per lo spiedino o gli agnolotti o per una qualsiasi delle tante specialità preparate e servite nel corso della serata. La musica rock che più rock non si può faceva da degna cornice ad una serata da “stare insieme”. Nessuno, neppure i più ottimisti, si aspettavano un risultato migliore dello scorso anno, eppure c’è stato. Funziona. Non che sia facile mettere d’accordo tante teste per organizzare qualcosa in comune, ma con (parecchia) buona volontà è possibile. Addirittura, come sintesi della serata, ma già il fenomeno si era verificato lo scorso anno,  a casse ormai chiuse, i volontari delle ProLoco si scambiavano le prelibatezze rimaste, uno zabaione contro un bunet o un nocciolotto. Perché poi è la gente ad apprezzare. Apprezza la ricchezza di scelta, la grande varietà, i prezzi contenuti. A volte apprezza anche i volontari che li sta a servire. Quelli che hanno iniziato mercoledì a montare le strutture. Quelli che sono stati ore ed ore ai pentoloni a far bollire l’acqua e buttar giù la pasta. Nel loro piccolo, le ProLoco, associazioni no-profit che valorizzano il territorio in tutti i suoi aspetti, sono ancora capaci di rappresentare, e bene, il territorio ed i suoi piccoli tesori. Bisognerebbe farne tesoro. Con alcune precisazioni. Se si guardano le foto  dei singoli gruppi, si scopre che in ognuno vi sono dei capelli-bianchi, o grigi. Sarebbe possibile  realizzare gli stessi risultati, se mancassero, per far posto ai giovani/rottamatori, queste persone anziane? Credo di no.   Questo insegna, a chi vuole imparare, alcune cose. E non c’è bisogno di fare il grillo-parlante, che di solito è destinato ad una brutta fine. Ma chissà, a volte succede che dopo una grande crisi venga fuori un sistema migliore. Chissà, magari il prossimo anno ci sarà qualche ProLoco in più, qualche idea nuova, magari, perché no, che sappia di cultura che (in quell’occasione)  darà  da mangiare. Il problema rimane il parcheggio, ma a quanto pare, almeno quest’anno lo spazio si è trovato per tutti. Grazie, Aramengo, Brusasco, Casalborgone, Castagneto Po, Cavagnolo, Lauriano, Marcorengo, Monteu da Po, Moransengo, Piazzo, San Raffaele Cimena, San Sebastiano da  Po: le ProLoco della collina.
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