Tempo addietro un colto cliente apostrofava certi personaggi pubblici come degli squallidi squasimodei neghittosi. Neghittoso significa pigro, lento, tardo, che fugge la fatica. Accidioso, indolente. Negligente, inoperoso, ozioso insomma un grandissimo infingardo. Questo lemma deriva dal latino neglectus, participio passato di “negligere”, trascurare. Personalmente la ritengo una parola dal suono buffo, simpatico, e mette in luce i legami che il concetto di negligenza ha con la pigrizia, infatti trascuratezza e indolenza sono spesso accoppiate, ma non sempre, e il neghittoso non è il trascurato per fretta o incapacità. Il neghittoso è colui che manca ai propri doveri per ignavia. Questa parola forse dovrebbe essere usata di più visto il proliferare di neghittosità! Ci sarebbe bisogno di fare assumere a queste persone delle robuste dosi di sneghetto, per dare la sveglia, insomma di “sneghittire”. Ma questi figuri oltre ad essere neghietti sono pure squasimodei. Questo lemma è una voce antica, usata anche dal Boccaccio, e ancora in voga nell'Ottocento, ma oggi quasi dimenticata. Questo vocabolo aveva assunto anche il significato di fare le moine e le smancerie. Secondo il Devoto Oli il lemma potrebbe derivare dalla formula latina “quasi modo geniti infantes”, come bambini appena nati. Secondo altri potrebbe derivare dal lemma arabo “mudemmoegh”, che significa fatuo, stolto. Mancano insomma di paressia, lemma che deriva da due parole del greco antico, pan, tutto, e reo, dire, che significa, letteralmente, “dire tutto”. Quindi franchezza, libertà di parola, chiarezza, schiettezza, diritto-dovere di dire la verità Il termine greco viene attribuito a Euripide, V secolo a.C., che lo coniò per indicare la virtù del dire la verità, il contrario dell’ipocrisia dei quotidiani squasimodei neghittosi che pensano sempre di prenderci in giro con il loro falso atteggiamento serafico. Si pensano delle caldaie che ribollono di idee ed invece sono solo delle misere “cantimplora”. Questa parola che sembra quasi ad evocare atmosfere quasi mistiche indica, semplicemente, un “antico arnese per annacquare e freddare il vino”. Il termine deriva dallo spagnolo cantimplora o canteplora, che deriva dal latino canna impletoria, canna da empire. Ma è convincente anche un’altra tesi, secondo il quale la derivazione va attribuita al francese chantepleure, letteralmente canta-piange, per il rumore che vi fa il liquido. Insomma per loro, viste le loro continue furbate si dovrebbe fare pagare di nuovo il blachennomio, lemma che deriva dalle parole del greco antico blakennomion e telos, tassa sulla stupidità, composto di blax, pigro, stupido e nòmos, legge. Pensate che nella Grecia ellenistica, e in particolare ad Alessandria d'Egitto, sotto i Tolomei, esisteva un'imposta stupenda, il blachennomio. Questa imposta andava a colpire i redditi degli astrologi, già allora era ben noto che la loro fosse una delle professioni indicate per spennare gli sciocchi, e visto che gli stupidi, per un verso o per un altro, rappresentano sempre un costo per la società, mi viene da pensare che anche la stupidità di cui si riferisce questa parola non è generica, si tratta specificamente della stupidità che nasce dalla pigrizia, e così ritorniamo ai neghittoso e purtroppo la felice intuizione del blachennomio oggigiorno non è andata perduta. La stupidità oggi si chiama con tutti i giochi d’azzardo tollerati da una legislazione amorale, e poi la società, cioè noi, dobbiamo curare questi poveracci dalla ludopatia! Ma con la parola blachennomio mi riferisco anche a tutti i componenti della famiglia di introiti che lo Stato acquista tassando, mediatamente, la sciocchezza dei cittadini, e noi pantaloni paghiamo beati e contenti . Chiedo scusa per chi fino qui mi ha letto nel seguire questa mia brachilogica mail. Brachilogico, altra parola greca composta da brachys, breve e logos, discorso e grazie della Vostra pazienza ferrigna. Favria, 3.06.2014 Giorgio Cortese .
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