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28 Settembre 2013 - 00:47
Del testo originale è rimasto soltanto la scritta "No Ta", monca della v finale. L'autore, Galliano Gallo, ha cancellato l'ultima consonante, con un paio di pennellate versate ad opera ormai conclusa. Con un senso di dispiacere ma con la comprensione che in effetti quel chiaro messaggio riferito all'accanita protesta in Val Susa, stampato su una pachina pubblica, avrebbe potuto urtate la suscettibilità di qualcuno. Nulla a che fare con le scritte oscene che campeggiavano in precedenza su quella pensilina el bus alle spalle del distributore di benzina, nel pieno centro del paese. Era stato anzi questo il motivo per cui, l'estate scorsa, il Sindaco Barbara Compagno Zoan si era rivolta al concittadino Galliano Gallo, artista con cui il Comune collabora già da tempo, lo stesso, per intenderci, che ha vivacizzato con il suo stile fantasioso e colorato i muri del parcogiochi davanti all'ex asilo, peraltro tutto gratutamente. Quest'estate, durante il workcamp di Legambiente, si è munito di tavole e pennelli e, con i ragazzi del campo di lavoro ha ridipinto tutta la pensilina, da cima a fondo, non solo coprendo gli atti vandalici precedenti ma producendo un'opera d'arredo urbano tutta variopinta e piacevole. Un collage di forme, figure, numeri, lettere. Se non che, guardando più da vicino, qualcuno s'è accorto della presenza della scritta "No Tav". E non ha gradito. Apriti cielo. Il messaggio "molesto" è finito addirittura oggetto di dibattito di una Giunta al termine della quale il Sindaco ha suggerito di dare un colpo di "gomma". "E' il mio metodo – spiega Galliano Gallo - : abbondo di scritte ironiche, uso il mezzo artistico per comunicare, come fanno tanti altri artisti. Tutto sommato non mi dispiace che ci sia stata un po' di discussione. La scritta ha suscitato un confronto. Che poi molta gente era contraria alla cancellazione. Però bisogna rispettare chi ha idee diverse. Ragione per cui mi sono un po' autocensurato". Un episodio che non condizionerà l'attività di Gallo. "Quello che mi interessa – dice - è collaborare con la gente, con i ragazzi. L'ho sempre fatto in modo volontariato, non ho mai preteso nulla. Certo, non si può scindere l'artista da ciò che fa. Continuerò assolutamente ad esprimermi".
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