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Andare a naso…

Crescita personale e benessere integrale

Andare a naso…

Quante volte prestate attenzione al senso dell’olfatto? Me lo sono chiesta anch’io, questa settimana, mentre rileggevo o meglio ascoltavo l’audiolibro del noto bestseller “Il profumo” di Patrick Süskind.

In età adulta, spesso trascuriamo questo senso che, invece, è indispensabile per la sopravvivenza e che, se allenato, potrebbe garantirci un miglior invecchiamento, prevenendo il rischio di alcune malattie neurodegenerative.

Ci siamo accorti di quanto sia importante l’olfatto durante il periodo del Covid perché molti malati perdevano questo senso, deprivandoli di molteplici informazioni sull’ambiente circostante.

Probabilmente da bambini abbiamo tutti dato maggior importanza agli odori, che si legano bene al concetto di istinto o intuito (non è un caso che si usi l’espressione “andare a naso” quando si procede per tentativi). Crescendo, però, sembrerebbe che la nostra attenzione si sposti principalmente sui pensieri o comunque sui processi mentali, trascurando questa fonte di informazioni preziosa sulla realtà che ci circonda. Io, per esempio, ricordo benissimo degli odori specifici di alcuni luoghi o persone che ho archiviato nella mia infanzia, mentre mi rendo conto che oggi presto molta meno attenzione all’esperienza olfattiva. 

Siamo, infatti, tra gli animali, quelli che usano nettamente meno il superpotere del naso! 

Questa faccenda ha ripercussioni sulla nostra vita psichica e su come percepiamo noi stessi e gli altri. Recenti studi hanno evidenziato che il nostro olfatto è molto più importante di quanto ci aspettassimo per la regolazione della nostra memoria, delle nostre emozioni e della nostra vita relazionale. Per l’appunto, gli odori sono anche evocativi perché ci permetto di tirar fuori dal magazzino della memoria le esperienze che abbiamo vissuto (come il profumo tipico delle botteghe di una volta: un misto di pane, latte e prosciutto cotto).

Quindi più profumi “possediamo” più si amplia la nostra percezione del mondo! Inoltre, gli aromi, sono anche un potentissimo mezzo per gestire gli stati d’animo e le emozioni perché alcune fragranze (aspetto però molto individuale) possono calmarci come attivarci. Io, di questo, faccio esperienza quotidianamente, nella scuola, dove ho sperimentato come alcuni profumi naturali, per esempio quelli del noto profumiere Orto Parisi, producono un evidente effetto calmante sugli adolescenti.

Aggiungerei che respirare dal naso ha numerosi vantaggi non solo perché purifica e riscalda l’aria prima che entri nei nostri polmoni ma perché attiva diverse parti del cervello. A partire dal bulbo olfattivo stimoliamo l’ippocampo (coinvolto nell’apprendimento) e l’amigdala (coinvolta nelle emozioni) ed la corteccia cingolata (la porta tra coscienza e incoscienza). Tutte queste parti, se si respira solo con la bocca, non vengono affatto coinvolte dall’atto respiratorio. Quindi, come insegna lo yoga, con le sue molteplici respirazioni, ma anche nella meditazione classica, usare le narici è fondamentale per portare l’attenzione sull’inspirazione ed espirazione, sul “qui e ora”.

Detto ciò, oggi, vi vorrei consigliare qualche divertente esercizio per allenare il vostro naso. Intanto, partirei dal non trascurare la sua pulizia che è possibile facendo dei lavaggi nasali con soluzione fisiologia o altri prodotti facilmente reperibili in farmacia; poi continuerei con allenandosi ad annusare quattro profumi diversi al giorno. Questo lo si può fare “alla cieca”, cioè senza guardare cosa si sta annusando, adoperando tazzine con spezie, frutta o erbe, o degli aromi specifici, come dei veri e propri sommelier. Diciamo che tutto il comparto alimentare si presta bene a questi esperimenti, amplificando anche l’esperienza del gusto!

Con questo, spero di avervi “stimolato” ad apprendere nuove esperienze olfattive e, come sempre, vi auguro una buona settimana e a presto!

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