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Kharkiv resiste con la musica: il maestro Yanko sfida la guerra nei rifugi

Dalla Filarmonica devastata ai rifugi sotterranei, la città ucraina difende la sua identità culturale con concerti che diventano simbolo di resistenza

Il maestro Yuriy Yanko, direttore artistico della Filarmonica nazionale di Kharkiv, guida la resistenza culturale della città con concerti anche nei rifugi sotterranei.

Kharkiv è una città ferita. Le bombe hanno spezzato le finestre della sua Filarmonica, inaugurata appena sei anni fa con un organo monumentale da 5.700 canne, eppure la musica continua a vivere sottoterra. A guidarla è Yuriy Yanko, direttore artistico della Filarmonica nazionale, che dall’inizio della guerra non ha mai abbandonato il suo posto.

In una lunga intervista a Vita.it, il maestro ha ricordato: “Quel giorno, quando i russi hanno cominciato ad attaccare, dovevamo fare un concerto. I vetri esterni del teatro sono andati in frantumi ed è stato danneggiato anche il tetto. Nella vetrina pubblicitaria della Filarmonica ho contato trentacinque buchi”.

Nonostante i danni, ha continuato a presidiare l’edificio: “Dall'inizio dell'invasione sono venuto ogni giorno al lavoro, sia perché devo tutelare la sicurezza dell'edificio, sia per salvare quel poco di personale che è rimasto”, ha dichiarato sempre a Vita. È un impegno che non riguarda solo la musica: significa proteggere strumenti, archivi, l’organo stesso, e coordinare il personale amministrativo che ancora oggi lavora, quando non risuonano le sirene.

Oggi la musica sopravvive in rifugi e cantine: si esibiscono in piccoli gruppi sottoterra, in strutture autorizzate, ma fredde per la mancanza di riscaldamento. Nonostante le condizioni estreme, quartetti e solisti continuano a portare avanti concerti che diventano veri e propri atti di resistenza.

Dal 1 al 5 ottobre 2025, Kharkiv ospiterà un evento che intreccia musica, fede e diplomazia civile: il Giubileo della Speranza, promosso dal MEAN – Movimento Europeo di Azione NonviolentaIn un comunicato ufficiale diffuso dal movimento ('MEAN in Ucraina per un Giubileo della Speranza'), si legge: “Il Giubileo della Speranza sarà un’occasione di concreta solidarietà al popolo ucraino che subisce la barbara aggressione russa. Con la loro presenza fisica, centinaia di europei daranno vita a momenti di condivisione, di preghiera, di gioia, fatti di musica, performance artistiche, esibizioni sportive”.

Più di 110 italiani parteciperanno alla missione: sindaci, scout, università, religiosi, artisti e sportivi. L’evento, patrocinato dalla Nunziatura della Santa Sede a Kiev, vedrà la presenza di associazioni come l’Azione Cattolica, il Movimento dei Focolari, l’AGESCI e il MASCI, oltre a università e istituzioni civili ucraine riunite nel Congresso dell’autogoverno dell’Ucraina, l'ONG ucraina nata dopo l’invasione russa del 2022, che coordina enti della società civile, autorità locali e personalità istituzionali per promuovere lo sviluppo democratico e l’autonomia locale.

Il concerto diretto da Yanko sarà il cuore pulsante del programma. Non è ancora certo se si svolgerà nella sala storica della Filarmonica, chiusa dalla pandemia e poi devastata dalla guerra, o in un rifugio sotterraneo. La decisione, come sottolineano gli organizzatori, verrà presa solo all’ultimo momento per motivi di sicurezza.

Il Giubileo della Speranza non si limita a essere un evento simbolico. Come dichiarato dal MEAN, “vuole anche essere una dimostrazione pratica della necessità delle azioni tipiche dei Corpi Civili di Pace nei contesti di guerra ed insieme la richiesta, che nasce dal cuore della società civile ucraina, che l’Unione Europea li istituisca fattivamente”.

La richiesta si colloca all’interno del nuovo Patto civile di Sicurezza e Difesa Comune (PSDC) e riprende la risoluzione del Parlamento europeo sull’attuazione di missioni civili in aree di conflitto.

“Resistiamo alle bombe con la musica sotterranea”, ha ribadito Yanko a Vita.it. In quelle parole c’è l’essenza di un’intera città che difende la propria identità attraverso la cultura. E quando a ottobre, tra rifugi e sale lesionate, la bacchetta del maestro segnerà l’inizio del concerto del Giubileo a Kharkiv e la musica diventerà un atto politico, un gesto collettivo, una sinfonia di speranza.

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