AGGIORNAMENTI
Cerca
Benessere
24 Settembre 2025 - 17:05
Qualche giorno fa ho ascoltato un podcast di psicologia (PsiNel, che vi consiglio) in cui si parlava del “lasciar andare”; tema perfetto per l’equinozio di autunno che ci invita proprio ad “alleggerirci”, ed per questo che ho pensato di scrivere qualcosa sull’argomento.
Intanto, che cosa significa “lasciar andare”? Io gli attribuisco due significati; il primo è “non attaccarsi” alle cose, soprattutto quelle materiali, con la consapevolezza che tutto “ha una fine”, e il secondo è non “rimanere incagliati” nei pensieri.
Sappiamo che la nostra mente è bravissima nel tentare di mantenere tutto invariato e che molto spesso “si fissa” su alcuni pensieri. Lasciar andare vuol dire quindi “liberarsi” da ciò che non possiamo “controllare” o modificare “nel momento presente”.
Questi concetti sono antichissimi e appartenenti a molte culture; si pensi al buddismo e al concetto di “Anicca” (impermanenza) che si traduce nel “tutto scorre”. Anche la filosofia occidentale di Eraclito “Panta rhei” ci insegna che nulla nella realtà rimane fisso, ma tutto è in continuo mutamento, come un fiume che scorre e cambia costantemente, e non si può mai entrare due volte nello stesso fiume.
Cito ancora i miei preferiti (gli stoici) che ci insegnano ad “agire” su ciò che è sotto il nostro controllo mentre non possiamo farlo su ciò che è esterno a noi.
Quindi, lasciar andare non è sinonimo di “lasciar perdere”, non significa arrendersi passivamente agli eventi, ma si tratta di “abbandonare” attivamente ciò che ci “frena” o ci ostacola, nel momento presente, impedendoci di fare ciò che vorremmo o che è importante per noi.
Forse, qualche esempio è più esplicito… se il mio obiettivo è leggere con attenzione un libro ma continuo a pensare a quello che dovrei preparare per cena probabilmente non riuscirò a mantenere la concentrazione su ciò che mi interessa fare in quel momento. Potrei dirmi “ok, adesso leggo con attenzione e quando avrò finito penserò alla cena” liberando, in un certo senso, il pensiero che mi sta “incastrando”.
Oppure, se sto facendo una passeggiata per rigenerarmi e continuo a crogiolarmi su qualcosa che mi è stato detto a lavoro, probabilmente la camminata non avrà l’effetto benefico sperato.
In sostanza, dovremo imparare a “osservare” i pensieri e ricordarci che la “mente mente”; cioè che ci pone continui problemi e previsioni su ciò che è stato e su quello che sarà, impedendoci di vivere nel “qui e ora”.
Se vogliamo “liberarci dal dominio della mente”dobbiamo imparare ad adoperarla come uno strumento utile, quando necessario. Per fare questo una delle migliori pratiche è la meditazione di consapevolezza. Non serve fare nulla di speciale se non sedersi comodamente e, senza distrazioni, osservare la mente in assenza di giudizio (più facile a dirsi che a farsi). L’obiettivo è quello di riportare gentilmente l’attenzione sul momento presente, lasciando andare i pensieri. Qualcuno di voi potrà pensare che un esercizio del genere sia totalmente inutile e non vi aiuti a risolvere i “problemi” ma la realtà è che moltissime ricerche scientifiche dimostrano gli effetti benefici di questa pratica.
Infine, ci tengo a precisare che prendersi cura del proprio stato di salute mentale non esclude l’attenzione verso il corpo. Non a caso esiste il detto “mente sana in corpo sano”, che significa che per avere una vita equilibrata e una buona salute è fondamentale prendersi cura sia del proprio corpo che della propria mente.
Spero di avervi trasmesso qualche spunto di riflessione e , come sempre, vi auguro una buona settimana e a presto!
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.