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Benessere
06 Maggio 2025 - 15:13
“Le parole erano originariamente incantesimi, e la parola ha conservato ancora oggi molto del suo antico potere magico.” Così diceva il noto padre della psicanalisi, Sigmund Freud, ma già dai tempi più remoti alla parola si riconoscevano effetti straordinari e taumaturgici.
Ci avete mai pensato al potere delle parole che diciamo e che ci diciamo? Io, per esempio, ricordo ancora le parole che mi disse mia zia quand’ero ragazzina a proposito dello “stare bene”… ma anche quelle dei miei professori o dei miei nonni. Insomma, alcune frasi possono, in determinate situazioni, svoltare il nostro modo di agire e di pensare. Ed è per questo che, oggi, vorrei portare l’attenzione su come imparare ad usare questo strumento potentissimo non solo con gli altri ma anche nel nostro dialogo interiore.
Secondo il saggista Igor Sibaldi, le parole hanno prima di tutto il potere di:
-Fare esistere le cose. Se vi dico di pensare ad un gatto nero, nella vostra mente si creerà un’immagine che prima non c’era.
-La parola però ha un secondo potere limitante, non fa esistere tutto. La parola appartiene ad una lingua, la lingua appartiene ad un popolo e questo popolo ha una storia culturale e linguistica.
Quindi, le parole ci rappresentano, definiscono la nostra realtà e perciò andrebbero usate con consapevolezza. Sono un mezzo potente per esprimere le nostre emozioni e i nostri stati d’animo, per comunicare con gli altri e metterci in relazione. Se vogliamo trasmettere un messaggio positivo agli altri ed essere di aiuto, imparare ad usare le parole giuste è importante. Per esempio non bisogna dire a un bambino o ad una bambina, sei stupido, sei una pasticciona, non sei capace ma piuttosto questa cosa è sbagliata o questa azione non si fa. Se definiamo la persona come stupida, incapace e sbagliata stiamo toccando la sua individualità, non le azioni che sta compiendo e questo, lederà la sua autostima.
Non è solo come usiamo le parole con gli altri ma anche quello che “ci diciamo” quotidianamente ad influenzare il nostro modo di essere. Se, per esempio mi sminuisco dicendomi continuamente che “non sono abbastanza bravo o bello o intelligente” a lungo andare questa sarà la mia realtà. Il nostro cervello è abilissimo nell’assimilare questi pensieri e renderli, per l’appunto, reali… Con ciò non voglio dire che sia necessario “esaltarsi” ma di parlarsi gentilmente e di avere un atteggiamento positivo. Provate, per esempio, quando qualcuno vi chiede come state, a rispondere con ottimismo ed entusiasmo e vedrete come questo messaggio sarà recepito anche in voi stessi. Incoraggiarsi può avere degli effetti decisamente vantaggiosi per noi. Curare il nostro dialogo interiore è fondamentale per il benessere e possiamo farlo prestando attenzione a quello che ci diciamo, ai nostri pensieri ricorrenti, a come ci parliamo, in sostanza. Talvolta quello che osserverete sono parole che neanche ci “appartengono” ma che sono state “indotte” quando eravamo più piccoli o che abbiamo appreso nella nostra società. Facciamo caso a questi schemi ricorrenti per, eventualmente, modificarli se non sono funzionali per noi!
Infine, voglio ricordare quanto ascoltai dal filosofo Galimberti sull’importanza delle parole, cioè che ad un’impoverimento linguistico corrisponde una ristrettezza nel pensiero: “per pensare ci vogliono le parole”.
Più parole abbiamo a disposizione e più possiamo “progettare” e definire la nostra realtà. Se non conosco qualcosa, questa non esiste per me.
Ecco qualcosa su cui riflettere…
Come sempre, buona settimana e a presto!
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