Sì è tenuto mercoledì 9 aprile il Consiglio comunale a Verolengo. Cinque i punti all’ordine del giorno, animatamente discussi durante la serata. Sarà forse che il mandato del sindaco Luigi Borasio e dei suoi sta per scadere, sarà che la campagna elettorale sta entrando nel vivo, sarà l’arrivo della primavera, sarà quel che sarà ma questa volta il dibattito è stato più che animato.
Si è scivolato in velocità sul primo punto che prevedeva la lettura e l’approvazione dei verbali della seduta precedente e si è passati rapidamente al punto due riguardante le modifiche e le integrazioni al Regolamento Edilizio e all’adozione dell’allegato “Energetico Ambientale”.
“Spero abbiate preso visione di tutto il plico in questione, altrimenti ci mettiamo due giorni a visionarlo insieme - ha esordito il sindaco Borasio - comunque credo che questo sia un intervento che possa interessare molto i verolenghesi sia perché si potranno sicuramente recuperare edifici esistenti e sia per la costruzione ottimale di quelli nuovi. Si potranno, infatti, realizzare sottotetti fruibili nelle case, se si rispetteranno le norme stabilite, in altre parole, questi dovranno avere un’altezza non inferiore al metro e quaranta e una media che non dovrà essere superiore ai due metri e quaranta, così si potranno utilizzare come vani tecnici e questo permetterà di sfruttarli al massimo, abbattendo anche gli oneri di secondo livello. Credo sia un bel passo in avanti, nonché un’ottima iniziativa...”.
Intervento accolto positivamente, quello del sindaco, tant’è vero che nessun’astensione e nessun diniego hanno fatto capolino in sala....
Il clima di calma apparente non è rimasto però tale per molto.
E’ bastato, infatti, approdare al punto tre per far riscaldare gli animi dei membri del Consiglio e per risvegliare un po’ il pubblico presente.
Si parlava di “Regolamento per la gestione dell’area di accoglienza dei cittadini italiani di etnia ‘Sinti’. Modifica”.
“In pratica dobbiamo adeguarci a quanto ci viene detto dalla Regione, ossia di modificare le dimensioni delle piazzole di sosta che, nel precedente regolamento, erano previste a 75 metri quadri e che ora dovranno diventare di minimo 120 metri quadri”, ha puntualizzato il sindaco Borasio. A richiesta di votazione da parte del primo cittadino, il capogruppo dei Responsabili Roberto Giglia ha voluto leggere un comunicato da loro redatto dove si evince la forte perplessità del gruppo ad approvare un progetto simile solo ed esclusivamente per Verolengo, calcolando che, anche in frazione Casabianca, è insediata una comunità di nomadi diventati residenti nel comune, ma la cui area di insediamento è ancora da regolamentare.
“Invito il sindaco e la Giunta a sospendere e rinviare la votazione fino a che non si troveranno altre soluzioni idonee e uguali per tutte”, ha commentato Giglia.
“Noi non intendiamo sospendere la votazione perché in questa sede si sta parlando del campo nomadi definito “sinti”, sito nel capoluogo di Verolengo e non è oggetto di discussione quello di Casabianca - inforca Borasio - quindi questo commento da parte vostra mi pare inopportuno e insensato visto che ci stiamo semplicemente adeguando a normative regionali...”.
“E per quello di Casabianca dobbiamo far finta di nulla? –ha sbottato il consigliere Francesco Mezzo - chiediamo, assolutamente di rinviarla la votazione”.
“Sono due situazioni urbanisticamente diverse e non vedo dove sia il problema. Si sta muovendo qualcosa in positivo per il paese, perché fare tutte queste storie – ha aggiunto il sindaco Borasio -?. Se volete parlare anche del buco dell’ozono, della teoria del Big Bang, fate pure, però a me pare che stiate andando un po’ fuori tema. E’ una cosa che va fatta, è da cominciare, ci dobbiamo attenere a quanto richiesto dalla Regione”.
La situazione è precipitata proprio sulla votazione, quando a provocare scintille è stato uno screzio fra il vicesindaco Mauro Frola e Francesco Mezzo, membro dei Responsabili. “Quietatevi voi due! Non fatemi prendere provvedimenti, non obbligatemi a farvi allontanare dall’aula – ha sbottato agitato Borasio -. Frola tu sei il vicesindaco, ti prego!”. A questo punto, tra lo sgomento del pubblico e l’agitazione generale, il volto impanicato della guardia che non sapeva bene che fare, il gruppo dei Responsabili ha deciso di abbandonare l’aula astenendosi dalla votazione e facendo mancare così il numero legale. Sarà stato forse il clima troppo teso e i volti accaldati dei membri della Giunta ma al rientro dei Responsabili in aula si è sorvolato in velocità sugli ultimi punti in programma, facendo chiudere così il Consiglio. Uno degli ultimi, ormai...
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