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15 Aprile 2014 - 10:21
Di Gregorio Marco
Ci sarà la terza lista a Strambino. La guiderà Marco Di Gregorio, 32 anni, avvocato, vulcano di idee e di iniziative. In questi anni ha dimostrato di saperci fare (basta pensare all'impegno nell'Associazione Art&Lirica o al grandioso successo del Presepe Vivente). Il suo nome era nell'aria da tempo ma la notizia è stata annunciata, a sorpresa, lo scorso fine settimana, quando sembrava ormai scontata la presenza di sole due liste nate dai rimpastoni tra maggioranza ed opposizione. La decisione è stata presa all'ultimo: diverse persone si sono rivolte a Di Gregorio, vedendo in lui l'unica alternativa per dare una svolta in un paese. Non a caso la lista si chiamerà "Strambino Volta Pagina".
Perchè ti candidi?
Io vivo qua, lavoro qua, non ho interessi di alcun genere, la gente mi ferma per strada. Per me significa poter fare più in grande ciò che ho fatto finora. Strambino ne ha le forze: ha dato dimostrazione di poter fare cose belle. Non diciamo: signori fate.. facciamo!
Da chi è formata la lista?
E' una lista civica formata da persone che non sono mai state in amministrazione, me compreso, e che non hanno mai avuto apparentamenti con altre liste. Qui non ci sono rimpastoni nè salti della quaglia ma soltanto persone oneste, che lavorano e che non hanno interessi se non quello si mettersi in gioco per il paese. Abbiamo voluto rappresentare tutte le realtà: dai neomaggiorenni ai pensionati, prevedendo referenti per ogni singola frazione, con un'età media di 35/40 anni.
Nessuna connotazione politica, giusto?
Non sappiamo quali sono gli orientamenti e non li ho voluti nemmeno sapere. Per me la parola 'Comune' equivale ad un insieme di persone che vivono in un determinato territorio e condividono delle esperienze. Per troppo tempo, invece, Strambino non è stato un Comune ma un Municipio: è stato lontano dalla gente, dalle realtà associative, dal commercio, lontano dalle problematiche concrete. Abbiamo eccellenze che sono trascurate. Strambino, in questi quindici anni, ha conosciuto un lento ed inesorabile declino. Basta con le prese di potere, con le decisioni prese tra quattro mura! Bisogna incontrare la gente.
Che cosa pensi di poter fare per il paese?
Creare coesione e sviluppo, concetti che sono consequenziali. Le realtà e le tradizioni vanno rispettate e tutelate. Penso alle associazioni, ai gruppi ricreativi, alle strutture, al commercio. Lavoreremo in un'ottica decentrista, che significa coordinare e sostenere le iniziative, coinvolgendo tutte le componenti in maniera sinergica. I soldi versati dai contribuenti devono tornare a loro sottoforma di servizi, e non è un concetto scontato, anzi, spesso i cittadini sono stati salassati senza ricevere nulla in cambio, basta pensare alla Tares, ed è inutile imporre una tassazione che, comunque, non possono sostenere. Il Comune deve rendersi conto di questo. E' vero, non ci sono soldi, ma ci sono tantissime opportunità offerte dai bandi degli enti superiori.
Che cosa ne pensi delle dinamiche che hanno portato alla formazione delle altre due liste?
Il nostro obiettivo è il cambiamento. I cittadini sono stanchi delle parole e delle polemiche, vogliono vedere cose concrete. E' chiaro che Strambino esce da un'era di accordi ventennale, con persone più o meno diverse che hanno rimpolpato le liste. Il paese ne è assuefatto.
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