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Consiglio comunale all’acqua di rose in quel di Verolengo

Consiglio comunale all’acqua di rose in quel di Verolengo

Un momento del Consiglio di giovedì

Si è tenuto giovedì 20 marzo il Consiglio comunale a Verolengo. Sorprendentemente buona la presenza della gente. Sarà che le elezioni sono dietro l’angolo... Nella sala consiliare, da una parte i “Responsabili”, dall’altra il gruppo di minoranza, al centro il sindaco Luigi Borasio e i suoi. Tutti composti e impettiti, in quell’aula grande stipata di bandiere e stendardi, con tanto di stemma comunale sul pavimento tirato a lucido: a vederli così potrebbero mettere un po’ in soggezione. Invece quella è una sensazione che, stranamente, tarda ad arrivare e che forse dura giusto quei cinque dieci minuti d’ambientazione, passati i quali, in bocca non rimane altro che stupore. Sì perché uno da un Consiglio comunale un po’ di “azione” se l’aspetta e invece niente. Nessun battibecco, nessuna discussione, nessuna proposta. Ma come, nemmeno una mezza scaramuccia? E dire che ci sarebbero le elezioni, a scaldare il clima. Ma tant’è... Niente di niente.  L’elettrocardiogramma del Consiglio è piatto, totalmente piatto. Sei i punti all’ordine del giorno quasi tutti illustrati dal vicesindaco Mauro Frola. Le prime due questioni scivolano via in velocità, ma anche le altre non scherzano. Un po’ di “agitazione” sembra provocarlo il punto quattro: “eliminazione scarico diretto località Rolandini/ Sbarro”, a parlare di fogne gli animi prendono vigore. “Il progetto risolverà i grossi problemi fognari delle frazioni di Rolandini e Sbarro, Valentino escluso. Si piazzeranno nuovi tubi che raccoglieranno le acque che poi convoglieranno verso Chivasso - puntualizza Frola -. Inoltre il progetto che terminerà nel 2015 sarà il tratto fognario che va da Torrazza a Casabianca, che si collegherà alle fogne di Rolandini”. Non l’avesse mai detto. A insorgere piccata e allibita, è una voce dai banchi della minoranza: “No, quindi se ho capito bene prenderemo gli scarichi di Torrazza?”. Per la serie, moglie e buoi…  “Sì... calcolate anche che a Torrazza non hanno i fondi per il depuratore, però se ne occuperanno loro”, sibila Frola. Gli animi comunque si chetano poco dopo e il tutto viene approvato e archiviato, solo la minoranza si astiene, così come si è astenuta per la maggior parte delle altre votazioni.  Arrivati all’ultimo punto riguardante l’adesione ad un progetto per la stazione di interscambio “Porta del Canavese-Monferrato” per rilanciare trasporti ed economia di Canavese, Chivassese, Monferrato, Vercellese e Valle d’Aosta, il vicesindaco Frola non ha tardato ad affermare: “E’ un bene per il territorio e per la gente di Verolengo”. I dubbi li ha però messi sul tavolo Francesco Mezzo: “Mi lascia molto perplesso tutto questo: la mia è una considerazione personale da pendolare, sembra una chimera che non sta in piedi, cosa ce ne facciamo di una stazione che ci lascerebbe in mezzo ai campi? Una linea ad alta velocità che si ferma dopo 30chilometri ha senso? Non sarebbe più logico potenziare le linee per i pendolari, sulle linee secondarie?”. “Questo è un progetto a cui tengo particolarmente - la replica di Frola - conosco personalmente il presidente responsabile del progetto e devo dire che ha fatto un gran bel lavoro per rivalutare il nostro territorio. Costerà poco, permetterà a questa vasta utenza di passeggeri di usufruire dell’alta velocità e delle linee a bassa velocità. Chivasso-Milano, dalla porta del Canavese, si percorrerà in trenta minuti anziché i settantaquattro minuti che ci vogliono da Torino. Tempi minori e denaro risparmiato, direi che è un progetto più che lodevole”. “E’ un progetto che potrebbe rivalutare il territorio, non capisco tutte queste osservazioni”, la chiosa di Borasio. Con la votazione, due astenuti, un contrario, progetto approvato. E Consiglio chiuso.
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