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SAN MAURO. Il sindaco compra 40 libri sul Concilio Vaticano...coi soldi dei cittadini

SAN MAURO. Il sindaco compra 40 libri sul Concilio Vaticano...coi soldi dei cittadini
Dev'essere piaciuto molto, al sindaco di centrosinistra Ugo Dallolio, il catalogo delle opere dell'artista Ezio Gribaudo sul Concilio Vaticano II. Deve averlo trovato davvero molto bello. Ma estremamente bello. Probabilmente sublime.   Non si spiegherebbe altrimenti la determina con cui il Comune di San Mauro ha scelto di spendere 960 euro (novecentosessanta, sì, proprio novecentosessanta) per acquistarne 40 (quaranta!) copie, al prezzo di 24 euro ciascuna. Soldi dei sanmauresi, eh, sia chiaro. Spuntati fuori dal bilancio così, con naturalezza, senza colpo ferire. D'altronde mica siamo in crisi: i ristoranti sono tutti pieni (cit.). Questo “volume delle meraviglie” è il catalogo in cui sono raccolte le opere del “Maestro” Ezio Gribaudo. Citiamo testuale: “[...] (le opere di Gribaudo) sono raccolte in un volume Skira, accompagnate da testi inediti di don Andrea Pacini e Ivan Fassio oltre ad un’antologia di testi, da Albino Galvano a Luigi Carluccio, da Andreina Griseri a Giuseppe Marchiori, da Nicola Miceli e Martina Corgnati unitamente ad una poesia di Cesare Zavattini e ad un testo di Sua Eminenza il Cardinale Francesco Coccopalmerio”.   Cioè, ragazzi: Francesco Coccopalmerio. Uno che a confronto Barack Obama, Papa Francesco e Napoleone gli fanno una pippa. Ma poi a pensarci bene, uno si chiede: che se ne fa Dallolio di 40 copie identiche dello stesso volume? Già solo per la fatica nel trovare dove sistemarle, non vorremmo essere nei suoi panni. Perché poi viene quasi il dubbio (non prendetela sul serio, questa) che quelle quaranta copie, se le tenga tutte lui: dopo aver sfogliato un volume così tanto da averlo consumato, allora tac, ne tira fuori un altro, bello nuovo e intonso, e si sfogli pure quello fino a consumarlo.   Scherzi a parte (che ci sarà da ridere, poi), c'è pure dell'altro. Nel documento con cui il Comune autorizza la spesa di quei quasi 1000 euro (sempre dei sanmauresi, neh), è scritto a chiare lettere che 150 euro sono imputati al capitolo “Acquisto di beni di consumo per attività culturali”, mentre 810 euro risultano “Acquisto di beni di consumo per attività della biblioteca”. Cioè, in pratica il Comune spende 810 euro per comprare più di trenta copie di “Ezio Gribaudo e il Concilio Vaticano II” da dare alla biblioteca. Ma che se ne fa, la biblioteca, di trenta e passa volumi identici? Un tubo. Tanto che, di questo “ordine di acquisto”, gli operatori della “Germana Bocca” non ne sanno nulla. Che si tratti di un regalo che il buon sindaco ha scelto di fare agli infaticabili dipendenti della biblioteca? Probabilmente non vedevano l'ora di sfogliarsi quaranta cataloghi sul Concilio Vaticano II. Probabilmente.   Così come non ne sa nulla, di questo laicissimo investimento, l'assessore al bilancio Grazia Gilardi. Della questione si è occupato in prima persona Ugo Dallolio, in qualità di sindaco con tanto di delega alla cultura. E c'è ancora qualcuno che ha il coraggio di dire che lui non c'è mai: questa è la dimostrazione che Dallolio è uno che i problemi veri del paese li affronta in prima persona, li prende di petto. Agisce senza esitazione, quando c'è da comprare uno stock da 40 volumi sulle opere del Maestro Ezio Gribaudo.   E in fondo non c'è da stupirsi che sia Dallolio la mente di questa operazione: è stato lui, in prima persona, a organizzare la prestigiosissima mostra di Ezio Gribaudo allestita all'interno della sala giunta del municipio, tenutasi a San Mauro dall'8 al 26 dicembre 2013. Una mostra organizzata dalle “alte sfere”, quelli con i soldi, per intenderci. Una mostra che ha rispolverato in ambiente cattolico il nome di San Mauro. E magari ha fatto circolare un po' di investimenti, e altrettante promesse di future collaborazioni nei più svariati ambiti. Le solite cose, insomma. Alla faccia di chi in chiesa ci va a pregare perché non arriva a fine mese.   Però a tutto c'è un limite. Non per fare del facile populismo...ma se si piange miseria un giorno sì e l'altro pure, con che criterio si spendono 1000 euro per comprare 40 volumi su una mostra d'arte? Dove sta il senso di questo “investimento”? Dove sta il beneficio per i cittadini? Dove sta la “spending review”? Mille euro non sono diecimila, né centomila, questo è chiaro. Ma alla società San Vincenzo, che aiuta 110 famiglie sanmauresi, avrebbero certo fatto comodo. E poi, scusate il tono moralista, ma se la coperta è corta è corta per tutti. E sono inaccettabili le deroghe ad hoc per assecondare i gusti (religiosi, in questo caso) di qualcuno.    
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