Cerca

Di riffa o di raffa arraffano sempre!

Di riffa o di raffa arraffano sempre! Il termine riffa, significa una lotteria privata, avente per premio un oggetto di valore. Il lemma riffa deriva dalla parola spagnola rifa, che significa appunto, lotteria. Raffa, invece, deriva dall'antico verbo raffare, aferesi di arraffare, l’aferesi in linguistica è la caduta di una o più lettere all'inizio di una parola, con il significato di afferrare, strappare con violenza. Il lemma arraffare deriva dall’antico tedesco raffen con il significato di strappare con violenza. Di riffa o di raffa, in un modo o nell'altro, quindi , stando all'etimologia dei due termini, sempre di prepotenza. In Inghilterra esiste una frase idiomatica per significare il nostrano di riffa e di raffa ed è: “by hook or by crook “. Nell'Inghilterra medievale i "crooks" erano dei bastoncini curvi che servivano ai pastori per afferrare le zampe posteriori delle pecore. "hook" è un sinonimo di "crook". L'uso congiunto in questo modo di dire è una ripetitività e ha il solo scopo dell'alliterazione, una figura retorica e consiste in questo caso ad un suono in parole successive:Coca Cola, Mickey Mouse, Cip & Ciop. Allitterazione deriva dal latino adlitterare, che significa appunto "allineare le lettere". Tornando al nostrano di riffa e di raffa i nostri governanti con le buone e cattive maniere ci stanno confezionando una nuova tassa denominata IUC, acronimo che sta per “Imposta Unica Comunale”, è una sigla che rinchiude tre diverse imposte, IMU, Tasi e Tari. É la famigerata "Service Tax" di cui si parla ormai da mesi, che servirà per coprire i servizi indivisibili del comune, come illuminazione e pulizia delle strade. All'interno dell'IUC è presente la "vecchia" tassa patrimoniale ICI, alias IMU, che dovranno pagare i proprietari di immobili diversamente dalla prima casa. La Tasi, che sta per "Tassa sui Servizi Indivisibili", è a carico sia del possessore sia dell’utilizzatore dell’immobile. Come l’IMU, si calcola sulla base imponibile della rendita catastale della prima casa di proprietà, mentre sulle eventuali altre proprietà resterà in vigore l’IMU, il prodotto fra l’ampiezza della casa e una tariffa calcolata dall’Agenzia del Territorio che varia da comune a comune, il tutto moltiplicato per un fattore proprio alla categoria catastale della propria casa. Di conseguenza non viene considerato il valore di mercato degli immobili al momento del pagamento: contano solo l’estensione della casa, il territorio dove è costruita e la sua "categoria catastale". La pagherà anche chi abita in affitto, in una quota variabile fra il 10 e il 30 per cento dell’intera tassa, e qui deciderà il Comune. Sulla aliquota base di questa tassa il Governo pare intenzionato di affidare agli enti locali la possibilità di incrementarla tra lo 0.1 e lo 0.8 per cento. La terza parte della IUC è composta dalla Tari, tassa sui rifiuti e relativo smaltimento, sostituisce la tarsu e sarà dovuta da tutti i possessori o la detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale come definita ai fini dell’imposta municipale propria, di aree scoperte nonché di quelle edificabili, a qualsiasi uso adibiti. Ed in Parlamento che cosa fanno? Piazzate narcisistiche dell’esaltazione dell'io e della libertà svincolata dalla Verità, che per questi facinorosi non esiste se non la loro. Meno male che chi guida le fila di questa battaglia inutile e deleteria è in perenne stato di confusione mentale. Questi novelli giustizialisti, legalisti e legulei di ogni risma, sono sempre pronti a guardare la pagliuzza altrui ma a dimenticare la propria trave. Si ergono paladini della legalità, non quella con la maiuscola, Legalità, ma del legalismo formalista e burocratico, che dimentica che la legge è fatta per l'uomo e non l'uomo per la legge. Ci vuole una bella faccia tosta per affermarlo a parole dopo che, nei fatti, si dimostra il contrario. Il rispetto della legge è una cosa troppo seria per essere ridotto a questo; ma a questo lo si cerca di ridurre, oggi, in questa povera Italia, troppo spesso incapace di guardare in alto e schiava del proprio basso ventre. Il resto della combriccola composta da fanfaroni, pasticcioni del sottobosco politico, che dimostra come l’italico essere umano non cambia né cambierà mai al cambiar di partito o di parte politica. Adesso più che mai abbiamo bisogno di guardare in alto, volare alto, sia nei valori che nelle cose e la mia non è utopia, perché ci sono per fortuna delle persone che hanno la passione per il bene comune per il bene della popolazione.. Personalmente in attesa di conoscere le aliquote comunali, non mi resta che accendere un cero in chiesa e sperare in un qualche miracolo, ma oggi di riffa o di raffa ci arraffano sempre i pochi soldi che guadagniamo. Favria, 10.03.2014 Giorgio Cortese
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori