Frosone, frison, fringant. In inverno molte specie di uccelli italiani devono adattarsi alla mancanza di risorse alimentari, alle difficoltà di poter superare le temperature gelide della notte, quando il termometro scende molti gradi sotto lo zero. In quel momento gli uccelli cercano qualsiasi risorsa possa offrire il territorio ed è in quel momento che una specie in particolare trova il modo di primeggiare andando a selezionare semi e granaglie che per molti sarebbero inaccessibili, parlo del frosone, Coccothraustes coccothraustes. Questo volatile lievemente più grande del fringuello deve il suo nome scientifico proprio alla sua abilità di rompere i semi più duri. Infatti il suo nome scientifico deriva dalle parole greche kokkos, seme e thrauo, rompere. Viene anche detto rosono o frusone. In italiano il nome frosone deriva dal tardo latino frisonis, della Frisa. Viene chiamato frison appunto per i sui colori in riferimento alle stoffe anticamente prodotte in questa regione della penisola Anatolica, oggi Turchia. In piemontese si dice appunto frison un tipo di stoffa in lana. Questo pennuto fa parte della famiglia dei fringuelli e da li in piemontese troviamo la voce fringant, vivace, svelto o disinvolto che è il modo di agire quando si posa per terra con tipica la camminata eretta e saltellante. La parola piemontese fringant deriva dalla voce onomatopieca fring, andatura e canto dei fringuelli, secondo altri dal latino frumare, consumare e gioire vista la carattersita di spaccare i semi di questi pennuti. l frosone è il più grande dei nostri fringuelli. Il suo becco, massiccio e appuntito, è così forte che può rompere i noccioli di ciliegia. Il suo becco così robusto è un vero tritatutto. Pensate che riesce ad aprire persino noccioli molto duri come quelli del bagolaro, del ciliegio selvatico e i frutti del tasso a lui molto graditi, esercitando con il suo becco una forza non indifferente di 30-50 kg. la testa, l’addome e il ventre sono rosso bruno chiaro, il collo è grigio e il posteriore è un caldo marrone scuro e la gola è nera, barra alare bianca. La femmina e il giovane hanno una colorazione meno contrastata. I giovani hanno una macchia gialla sulla gola. In inverno lo si vede certe mattine nel parco sui rami più alti. Mi fermo perché non vorrei fare una friponada, birboneria, nel continuare a scrivere di questo simpatico pennuto. Favria, 9.11.2021 Giorgio Cortese Buona giornata. Novembre certi giorni mi pare simile ad un punto interrogativo a matita, detesto il grigio sdraiato sui tetti ma aspetto con ottimismo la primavera. Felice martedì.
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