La cernita La parola cernita vuole dire scelta compiuta in base a criteri determinati e deriva dalla voce latina cernere, distinguere, separare. Questo verbo mi ricorda quante volte nelle mia umane azioni quotidiane faccio un distinguo, una separazione per decidere quanto è veramente importante. Quando faccio una scelta poi sono certo delle mie azioni e cerco di certare, contendere o meglio concertare cosa fare rimanendo concentrato per giungere ad una concertazione ma mai per eseguire un concerto. Ho giocato con queste parole che hanno origine comune con cernita comparsa in italiano tardi, alcuni dicono nel Seicento, altri nel Settecento, ma pare che non si sia affermata seriamente fino all'Ottocento. Non a caso, forse, il significato precipuo con cui si diffonde ha un odore rivoluzione industriale. La cernita è quell'operazione che si compie su materie prime o su scarti, scegliendo e separando da un coacervo di partenza o ripartenza ciò che può essere usato o riusato per il lavoro da fare, o comunque secondo le diverse destinazioni. Personalmente ogni tanto faccio una cernita per tenere la libreria sgombra da doppioni e di libri che sinceramente non ho idea di come ci siano finiti. La cernita non è una scelta qualsiasi: ha un'intenzione a monte, la cernita, e dei criteri che, ancorché non sempre esplicitati, guidano in maniera netta e non volubile la selezione. Insomma, ha un carattere operativo molto marcato, e come ogni selezione richiede di avere in mente un risultato, requisito in cui non tutte le decisioni sono strette. Ripensando alla cernita dei libri o quella degli scarti di lavorazione riutilizzabili e no, è un carattere evidente. Che peraltro ha come obiettivo quello di poter ripartire da un punto come la libreria ordinata, fino alla nuova fase della lavorazione; ma anche quando faccio una cernita delle priorità, fotografo sempre quel momento di selezione ordinatrice che riprende le fila di una situazione aprendone di nuove. Favria, 22.10.2021 Giorgio Cortese Buona giornata. Ogni mattina prendo in mano la mia vita e con i colori dell’arcobaleno cercando di farne un piccolo capolavoro. Felice venerdì
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