Trolio e Cressida. E’ tra le opere meno rappresentate di Shakespeare, eppure è tra quelle più moderne, perché si parla di guerra e d’amore. La storia di Troilo e Cressida è un racconto di origine medievale e non è presente nella mitologia greca. Shakespeare tracciò la trama attingendo da varie fonti, in particolare dalla versione che del racconto fece Chaucer e il Bardo potrebbe anche essersi ispirato ad alcune opere di autori a lui contemporanei. Con amarezza e disincanto sullo sfondo di un tetro orizzonte di distruzione. Il dramma di Shakespeare è geniale e spietato. Scritto nel 1601, subito dopo Amleto, si addentra dentro un conflitto aspro e infinito, la guerra di Troia, in cui gli eroi del mito si svelano come fragili protagonisti di storie umanissime. Durante l’assedio assistiamo alla storia d’amore dei troiani Troilo e Cressida, quest’ultima figlia di Calcante, l’indovino che però, prevedendo la sconfitta, è passato dalla parte degli Achei, Greci, con la laida mediazione di Pandaro. Ettore sfida i greci a un combattimento e i principi greci decidono di mandare Aiace per provocare l’invidia e la rabbia di Achille. Del resto Ettore e Cassandra insistono per riconsegnare Elena ai greci per far finire la guerra, ma Paride e Troilo rifiutano, e la guerra dovrà proseguire. A un certo momento le storie di guerra e d’amore si intrecciano pericolosamente. Calcante, infatti, ottiene da Agamennone uno scambio: i greci restituiranno un prigioniero ai troiani che in cambio consegneranno Cressida al padre. Gli innamorati sono così costretti a piegarsi alla ragion di stato e alle strategie belliche, giurandosi amore eterno. E mentre il duello tra Aiace e Ettore viene sospeso perché si scopre che sono lontanamente parenti, Troilo scopre a sua volta che Cressida ha dimenticato il giuramento e flirta con Diomede. La battaglia ormai infuria: Ettore uccide Patroclo, l’amico di Achille, che a sua volta uccide Ettore. E come finisce? Già, come finisce una guerra? Come può finire una guerra? Gelidamente, e davvero modernamente, Shakespeare lascia un finale aperto sul caos di una guerra in corso, di un amore disilluso, di mezzani e traditori che strisciano nell’ombra: un finale aperto su una Storia che ci ha mostrato come nessuna guerra possa davvero finire. Favria, 18.10.2021 Giorgio Cortese Buona giornata. Fugge frattanto il tempo irrecuperabile. Felice lunedì
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