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Il mito di Proteo e Idotea.

Il mito di Proteo e Idotea.
Il mito di Proteo e Idotea. Proteo era figlio di Poseidone, dotato anche lui, come Nereo, del dono della profezia e della capacità di cambiare forma a suo piacere, da ciò proviene il termine proteiforme, per indicare una persona o una cosa che può assumere diversi aspetti. Proteo portava al pascolo le foche di Poseidone e abitava nell'isola di Faro, di fronte all'Egitto. Aveva sposato Psamate, che in greco significa sabbia, da cui aveva avuto i figli Poligono, Telegono, Teoclimene, Teone e la figlia Idotea. Parlo di questo mito dopo avere letto recentemente un brano dell’Odissea di Omero. Proteo viene anche chiamato il verace Vecchio del mare, che Omero ci presenta come divinità capace di conosce gli avvenimenti passati, presenti e futuri. Una curiosa caratteristica di Proteo è quella di essere in grado di cambiare aspetto, assumendo le più svariate sembianze, animali, vegetali, acqua e fuoco, per sottrarsi alle domande degli uomini. Nell’Odissea a lui si vorrebbe rivolgere l’acheo Menelao su consiglio di Idotea, per per avere informazioni e consigli sul ritorno in patria e superare le perduranti difficoltà del suo viaggio, che dopo essersi trattenuto in Egitto per cinque anni dopo la guerra di Troia, ma è ritardato dalla calma dei venti. Idotea, che vuole dire, eidos, idea ed eidesis, conoscenza, consiglia Menelao, la strategia da adottare per vanificare la strategia difensiva del padre Proteo e raggiungere l’obiettivo, per prima cosa acquattarsi e mimetizzarsi tra le foche, attendere che Proteo esca dal mare a mezzogiorno per riposare tra queste, poi afferrarlo e trattenerlo con forza, ignorando le sue molteplici trasformazioni. Quando Proteo si accorgerà dell’intrusione, tenterà di divenire ogni cosa che in terra si muove, e acqua e fuoco che prodigioso fiammeggia, ma voi tanto più tenetelo fermo e stringetelo, spiega Idotea. L’incursione nell’ambiente abituale, la mimetizzazione, l’immobilizzazione mediante l’uso mirato della forza, la resistenza a trucchi e artifici, questo è il procedimento prefigurato e suggerito da Idotea per vanificare la reazione di Proteo e accedere alla conoscenza da lui detenuta. Proteo una volta agguantato da Menelao e dai suoi compagni diventa prima una leone dalla folta criniera, poi serpente, poi pantera, grosso cinghiale, liquida acqua e albero dall’alto fogliame. Alla fine Proteo esaurite le sue astuzie, si rende disponibile alle richieste, e Menelao ottiene ciò che vuole, informazioni e suggerimenti. Proteo non cambia realmente aspetto, non agisce sulla realtà, rimane sempre se stesso, fa credere ciò che non è, la metamorfosi manipolando l’immaginazione dei suoi interlocutori, insomma sempre l’attuale essere ed apparire. Dico questo perché se le trasformazioni di Proteo fossero state reali, come scrivono autorevoli commentatori storici, la forza e il coraggio di Menelao e dei suoi guerrieri sarebbero stati inutili e, il loro tentativo di neutralizzazione non avrebbe avuto successo, non avrebbero potuto prevalere e avrebbero dovuto infine soccombere. Proteo era un grande prestigiatore e illusionista, e nel suo mito fa credere qualcosa che non esiste realmente, nel dare all’apparenza connotazione di realtà. Oggi nulla di nuovo sotto il sole, la techne ingannevole è sempre quella, il trasformismo nelle sue molteplici manifestazioni, il marketing del cambiamento apparente e la collocazione di questo sul mercato come cambiamento reale magari riciclando merce invenduta giacente in magazzino, ad esempio, la demonizzazione dell’uso del contante, la finanziarizzazione forzosa dei rapporti sociali disumanizzandoli, e lo smantellamento delle attività produttive indipendenti. I funamboli della politica in base alle convenienze cambiano idea anche attraverso la manipolazione delle coscienze per stare sempre li a comandare. Gli antidoti sono sempre quelli dati a Menelao e ai suoi compagni, stare con la schiena dritta con il coraggio di andare a vedere cosa c’é dietro le performace illusionistiche che ci investono ogni giorno, cercando sempre la verità perché l’illusionismo e trasformismo non possono prevalere e alla fine se siamo tenaci sulle nostre idee i novelli Proteo calano la maschera. Favria, 9.07.2021 Giorgio Cortese Buona giornata. Ci sono molte persone nel mondo, ma ci sono ancora più volti, perché ognuno ne ha diversi. Felice venerdì
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