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Le carote sono solo di colore arancione?

Le carote sono solo di colore arancione?
Le carote sono solo di colore arancione? Questo ortaggio ha origini antiche e controverse che derivano soprattutto dalla sua somiglianza con un’altra radice analoga di colore bianco, la pastinaca. La carota esiste anche in forma selvatica con una radice bianca e sottile dal sapore piuttosto amaro, ma la versione coltivata come la conosciamo noi ha origine circa 5000 anni fa in Afghanistan, dove esisteva sia di colore viola che di colore giallo. Da quanto si sa dalle prime testimonianze, le prime coltivazioni di carota si svilupparono nella Mezzaluna fertile, il Medio Oriente e in Egitto. Il loro ingresso nei mercati occidentali è da imputare ai Greci ed ai Romani, che le scoprirono e importarono direttamente da lì. Nell’antichità i semi di carota, selvatica o semi addomesticata, venivano sicuramente usati per scopi medicinali nell’area mediterranea sin dal tempo dei Romani. Il nome scientifico della carota è daucus carota e deriva dal greco karotón. Allora gli usi erano diversi: da diuretici ad abortivi o, addirittura, afrodisiaci. Plinio il vecchio descrive quattro tipi di carote selvatiche, anche se non tutte sono classificate botanicamente come carote al giorno d’oggi. Galeno, nel secondo secolo, distingue correttamente le carote dalle pastinache, e menziona esplicitamente coltivazioni di carote a scopo medicinale. Pare che gli antichi egizi, romani e greci le utilizzassero, ad esempio come cicatrizzante. Si conoscevano appunto la “pastinaca sativa” e la “Daucus carota”. Data la loro forma, venivano considerati afrodisiaci, per curare l’impotenza maschile. Sembrerà incredibile, ma inizialmente le carote non venivano mangiati dagli esseri umani, perché erano considerate troppo dure per essere commestibili, pertanto venivano usate solamente come foraggio per gli animali, in particolare per i bovini, gli equini e i suini, o a scopo medicamentale. Per arrivare ad essere coltivate e impiegate in cucina bisogna aspettare gli arabi che importano carote in Spagna e poi il genio di Caterina de’ Medici, che li rende alimenti degni delle tavole dei signori, e da allora non ne sono più uscite, accompagnando in particolare i secondi piatti. Come si vede furono gli arabi a farla diventare il simbolo della bontà, perché le riconoscevano diverse proprietà salutari, fra cui mantenere fresco l’alito e sana la bocca di chi le mangiava. Da noi invece è legata alla menzogna, per motivi non ancora ben chiariti. Ne è un esempio il modo di dire “piantar carote”, quando si dà ad intendere qualcosa di falso, oppure “non essere terreno per carote”, quando si vuole far capire di non essere creduloni. Nel XVI esiste un mito inglese “La leggenda del fiore di carota”. Secondo questa storia, se si raccoglie un fiore dalla pianta della carota durante una notte di luna piena, viene favorito il concepimento. Per questo le donne inglesi del XVI secolo, ai tempi di Giacomo I, utilizzavano i fiori di carota (Daucus) per adornarsi i capelli, in segno di buona fortuna e fertilità. Allora venivano consumato quella gialle e quella viola che era molto più saporita ma aveva il grande difetto di colorare anche gli altri cibi con cui veniva in contatto e ben presto fu relegata all’alimentazione animale. Arriviamo al colore, si dice color prugna, oppure verde pisello o rosso come un peperone, ma nessuno dice viola come una carota, perché le carote non arancioni sono perfino difficili da immaginare. Nei dipinti del XXVI secolo i pittori olandesi, Pieter Aertsen e Nicolaes Maes, appaioni dipinte spesso scene ambientate nei mercati dove appaiono carote viola e gialle. Nel XVII secolo nei Paesi Bassi le carote diventarono arancioni, il loro colore classico noto a tutti noi. Gli olandesi, provando molti incroci arrivarono a conferirgli il colore arancione, per rendere omaggio a Guglielmo d’Orange, il capostipite dell’attuale dinastia regnante in Olanda che nel 1568 diede il via alla storica rivolta dei Paesi Bassi contro il dominio spagnolo, il conflitto si concluderà nel 1648 con l’indipendenza dell’Olanda. Il Belpaese ha un rapporto particolare con questo tipo di verdura, perché a differenza degli altri Paesi europei riesce a coltivare le carote durante tutto l’anno. In Italia, esistono coltivazioni di carote viola in Puglia, nei pressi di Polignano a Mare (Bari) e di Tiggiano (Lecce). In conclusione diceva Giorgio Gaber: “A me personalmente, del minestrone interessa la carota, è evidente che mi interessa la carota per le sue proprietà eccezionali d'altronde ben note. La carota, questo prezioso ortaggio, fa bene al... irrobustisce il... il nervo ottico, sì fa bene, ai bulbi, ti vengono due bulboni, che vedi no, importante vedere, anche, anche politicamente, questa, questa vista che cresce, che si sviluppa, individua il nemico da combattere, sì.” Favria, 28.06.2021 Giorgio Cortese Buona giornata. Grazie agli infermieri e a tutti i sanitari che hanno curato con spirito di sacrificio i malati di coronavirus, dando conforto e forza anche solo con piccoli gesti e con l'espressione degli occhi, perché coperti dalle mascherine. Siete nel cuore di tutti noi. Felice lunedì.
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