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VENARIA. E allora le foibe?

VENARIA. E allora le foibe?
È il titolo del discusso libro di Eric Gobetti. Il cui intento è quello di raccontare la complessa vicenda del confine orientale, senza tralasciare gli aspetti controversi, togliendo ai propagandisti il monopolio delle celebrazioni. Sempre più e soprattutto negli ultimi anni, la ricorrenza del 10 febbraio è stata strumentalizzata dalla destra per alimentare la propria narrazione politica, decontestualizzando la tragedia delle foibe e poi dell’esodo. Se ripensiamo al Consiglio comunale dello scorso 9 febbraio, a mente fredda, fuori dalle polemiche e mettendo in fila i fatti, scopriamo che anche a Venaria è successo qualcosa di simile. Quando la maggioranza che sostiene Giulivi compattamente ha presentato la mozione di indirizzo “Giorno del Ricordo, collocazione di un’asta con le bandiere di Istria, Fiume e Dalmazia”. Essenzialmente per 3 motivi. La mozione è stata presentata come supplemento all’ordine del giorno, soltanto dopo aver deciso di votare contro la mozione sull’”anagrafe antifascista del Comune di Stazzema” (voto contrario avvenuto con motivazioni risibili e pretestuose). Una sorta di contromozione in risposta che, secondo motivo, è stata firmata non con i nomi dei consiglieri firmatari (com’è solito farsi) ma con i simboli di partito. A rimarcare una precisa volontà di “rivendere” l’appannaggio della celebrazione. Obiettivo mancato, terzo motivo, in quanto la maggioranza ha dovuto ritirare la propria mozione su indicazioni del Ministero degli Esteri che con una lettera ha ritenuto l’iniziativa di esposizione delle bandiere di Istria, Fiume e Dalmazia “inopportuna” e “Lungi da essere letta in una prospettiva storica....”. Insomma, una mozione dall'alto valore strumentale e propagandistico, documentata dal proprio operato e certificata dal Ministero. Un capolavoro!
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