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SALUGGIA. Suor Carla: «Qui da noi mai nessuna violenza sugli ospiti, la nostra missione è quella di dare amore e fare del bene»

SALUGGIA. Suor Carla: «Qui da noi mai nessuna violenza sugli ospiti, la nostra missione è quella di dare amore e fare del bene»

Suor Carla Cigliola

«Ci metto la mano sul fuoco a nome di tutti gli operatori del Centro Diurno: nessuno di noi ha mai usato violenza verso i nostri ospiti. Ci mancherebbe ancora: la nostra missione è quella di fare del bene, se mai in questi quindici anni di apertura del Centro c’è stato qualche operatore non idoneo, è stato subito allontanato».

E’ dispiaciuta, al di là del telefono, Suor Carla Cigliola, della Congregazione delle Suore di Maria Consolatrice e presidente della “Don Vittorio Dattrino spa”. Nel Vercellese, per la sua opera pluridecennale a favore del prossimo - con l’Istituto “Gesù Bambino” e la “Cascina Primavera”, è praticamente un’istituzione.  Per questo il tam tam mediatico sull’assistenza prestata ad uno degli ex ospiti - è stato trasferito da poco - del Centro Diurno, Davide Vallino, 18 anni, l’ha ferita.

Davide, saluggese, è un ragazzo affetto da una forma grave di autismo. Dal 10 giugno 2019 e fino a qualche tempo fa frequentava il Centro Diurno “Casetta” della Comunità e centro terapeutico-riabilitativo “Le Villette” (l’ex “Gesù Bambino”, per intenderci).

Dalle colonne del nostro giornale la madre Alba Abbatangelo, qualche settimana fa aveva denunciato presunti atti di violenza patiti dal figlio, da parte di un altro ragazzo ospite del centro, e un’assistenza non proprio ottimale da parte degli operatori. Si era rivolta a un avvocato e alle associazioni Luce per l’Autismo di Torino e Uildm di Chivasso.

«Noi abbiamo sempre voluto un mondo di bene a Davide e alla sua famiglia - spiega suor Carla -. E’ un ragazzo che merita la massima attenzione e tutte le cure del caso. Mi dispiace tanto che si sia creata questa situazione: alle Villette seguiamo, tra Centro Diurno, comunità socio-terapeutica e Raf, oltre trenta giovani. Ciascuno con tutto l’amore possibile».

Sul caso di Davide e sulla denuncia mediatica di sua madre, suor Carla Cigliola ha fatto pervenire una lettera alla nostra redazione in cui si chiarisce la posizione del Centro Diurno.

«I fatti - si legge nel documento -, così come ivi descritti, si discostano da quelli realmente accaduti, con particolare riferimento agli asseriti episodi di violenza che avrebbero subito Davide e altri ragazzi che frequentano il Centro. Così come descritti, questi fatti potrebbero provocare nel lettore un giudizio negativo, sia morale che professionale, circa la gestione dei ragazzi, affetti da disabilità, da parte del Centro diurno e, in particolare, dei suoi operatori».

«E’ doveroso precisare invece - entra nel merito e conclude nella lettera la presidente della Don Vittorio Dattrino spa - che il Centro e gli operatori che all’interno dello stesso svolgono la loro attività, hanno sempre rispettato la legge e messo a disposizione la loro professionalità focalizzando il loro impegno nella cura, nel percorso individuale e nel sostegno offerto a ciascun utente della struttura, anche nel pieno rispetto della loro dignità e disabilità».

«Abbiamo aperto le Villette nel 2005», conclude suor Carla; «con il nostro operato abbiamo sempre voluto dare un segno di vita, di amore, di resurrezione, non certo di morte o di violenza».

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