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Cucina
04 Febbraio 2014 - 20:47
Cosa dire, quindi, se dicessimo che la soda caustica viene impiegata anche in ambito culinario nella produzione dei Bretzel? Probabilmente, molti storcerebbero il naso, immaginando pericolosi effetti collaterali o temendo che un boccone di questo pane tanto famoso possa rivelarsi un’esperienza azzardata. E invece no: la soda caustica, pur essendo una sostanza altamente alcalina e corrosiva, trova un utilizzo sorprendente e sicuro proprio nella preparazione di questa delizia tipica della tradizione tedesca.
Il Bretzel, conosciuto anche come Pretzel, è uno dei simboli della cultura gastronomica tedesca e delle aree limitrofe come Austria, Svizzera e Alto Adige. La sua caratteristica forma annodata, che ricorda due braccia incrociate in preghiera, è non solo un elemento distintivo, ma anche l'origine del suo nome, che deriva dal latino bracellus, ovvero "piccole braccia". Ma ciò che rende davvero unico il Bretzel non è solo l'aspetto, bensì il particolare processo di lavorazione che prevede l'immersione del pane, prima della cottura, in una soluzione di acqua e soda caustica.
Questa tecnica, chiamata Laugengeback in Germania, è fondamentale per conferire al Bretzel la sua crosta dorata, lucida e dal sapore lievemente amarognolo, che lo distingue da qualsiasi altro tipo di pane. Durante la cottura in forno, le alte temperature neutralizzano completamente la tossicità della soda, rendendo il prodotto assolutamente sicuro e commestibile. E così, quello che potrebbe sembrare un procedimento rischioso si rivela, in realtà, una delle peculiarità più affascinanti della tradizione gastronomica.
Oggi, per motivi di sicurezza, molti artigiani e panettieri preferiscono utilizzare una soluzione a base di bicarbonato di sodio, una sostanza più innocua e facile da maneggiare, che comunque riesce a riprodurre in parte l'effetto estetico e gustativo della soda caustica. Tuttavia, nelle produzioni industriali e nei metodi tradizionali, la soda caustica continua a essere il segreto del successo di questo pane iconico.
Ma il Bretzel non è solo una gioia per gli occhi e il palato, è anche un alimento estremamente versatile. Può essere consumato nella sua versione più classica, con una spolverata di sale grosso sulla superficie, o arricchito con semi di sesamo, cumino e anice. Per chi predilige i sapori dolci, non mancano le varianti ricoperte di zucchero o glassa, ideali per accompagnare un tè o un caffè. Inoltre, i Bretzel sono spesso proposti in diverse dimensioni: dai giganteschi formati da festa, perfetti per essere condivisi con gli amici, ai più piccoli e raffinati, ideali come finger food per accompagnare un cocktail.
E che dire degli abbinamenti? Un buon Bretzel non può che essere gustato insieme a un boccale di birra fresca, magari accompagnato dai tradizionali wurstel e da una generosa dose di senape. Per i più esigenti, è possibile abbinarlo anche a formaggi morbidi, salumi o perfino creme spalmabili dolci per creare un contrasto di sapori sorprendente.
Ma il Bretzel ha anche una storia affascinante che merita di essere raccontata. Le sue origini risalgono a oltre mille anni fa, quando i monaci medievali iniziarono a produrre un pane annodato come simbolo della preghiera e della fede. Con il passare del tempo, questa tradizione si è evoluta, trasformandosi in un’icona della cultura tedesca e arrivando a conquistare anche altri paesi. Oggi, il Bretzel è un simbolo di convivialità, un richiamo alle feste popolari come l’Oktoberfest, dove non manca mai sulla tavola.
Quindi, la prossima volta che addentate un Bretzel, ricordatevi che dietro la sua semplicità si cela un’antica tradizione e, soprattutto, un uso culinario inaspettato e affascinante di una sostanza come la soda caustica. Per chi desidera sperimentare questa bontà in versione artigianale, il consiglio è di cercare un panificio che rispetti i metodi tradizionali, oppure cimentarsi nella preparazione casalinga utilizzando il bicarbonato come alternativa.
A questo punto, non resta che dire: Guten Appetit! E buon Bretzel a tutti!
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