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23 Ottobre 2020 - 11:42
Che non sarebbe stato come la famiglia della Mulino Bianco, ovvero sempre idilliaco, tutto rose e fiori, Fabio Giulivi ne era più che conscio. Ma avere il primo casino da gestire ben prima che la campanella del primo consiglio comunale abbia suonato, beh è davvero record.
Ed è Barbara Virga il nodo del contendere. L’ex indipendente del Pd, eletta nel 2015 con oltre 200 preferenze, anche questa volta è riuscita ad essere eletta, tra le fila dell’Udc, sempre con un “botto di voti”: 213, per la precisione. Diventando così la donna eletta con più voti.
E quando Giulivi ha reso nota, prima in una riunione di maggioranza e successivamente alla stampa, la composizione della Giunta, ecco il primo malumore della Virga: perché lei non c’era. Diventato gigantesco nel momento in cui il suo nome non compariva neanche accanto alla carica di presidente del consiglio comunale. Che, da manuale Giulivi, è andata a Fratelli d’Italia. E quindi apriti cielo.
Incazzata come non mai, la Virga ha usato i social per pubblicare uno screenshot di uno dei tanti messaggi che si era scambiata, nei giorni e nelle ore precedenti, con Giulivi. Esattamente quello in cui il neo sindaco spiegava di aver incontrato Paolo Greco Lucchina, segretario regionale dell’Udc, il quale non obiettava sul nome scelto quale assessore in quota partito, ovvero Luigi Tinozzi, secondo in graduatoria dopo la Virga. “Lo schema non cambia. La presidenza va a Fratelli d’Italia”, si legge in quella porzione di chat, dove si evince come lo scambio di pensieri fosse molto più articolato.
In un lungo post - cui si sono susseguiti diversi scambi di visione con cittadini vicini a lei e con consiglieri di maggioranza vicini a Giulivi - la “giornalista consigliera” esterna tutta la sua rabbia, precisando come quel posto sarebbe dovuto spettare a lei per “consenso, competenza ed esperienza specifica”, tirando anche qualche stoccata a Tinozzi, rimarcando il suo passato lavorativo, il fatto di essere in pensione e di non avere un titolo di studio “elevato”. E, ancora, dove afferma di non essere mai stata contattata per il posto da assessore: fonti vicine alla giunta dicono l’esatto opposto.
A prendere parola e a fare da pompiere ci pensa Paolo Greco Lucchina: “Nel mio modo di lavorare e di fare politica, le polemiche non mi piacciono. Con Fabio Giulivi ci siamo trovati in due momenti assieme a tutti i segretari di partito e di civica per confrontarsi con le sue idee di squadra e di progetto per la città. Riunioni così tranquille, dove gli animi non si sono mai scaldati, ne ricordo davvero poche. E il merito è tutto di Fabio. E lui è stato molto chiaro, sia su chi ha proposto l’incarico di assessore sia su chi, di lì a poche ore, avrebbe nominato per quel ruolo. E lo stesso dicasi per la presidenza del consiglio. Un partito nato da poco, che si sta costituendo sul territorio e che ha ottenuto quasi il 4% deve ringraziare per quanto il neo sindaco ha concesso. Non era scontato l’ottenimento di un ruolo in giunta. Come segretario regionale sono ampiamente soddisfatto: nel primo governo di centrodestra di Venaria abbiamo due persone. Un assessore che ha esperienza da vendere, capace e che sarà un grande collante. E una consigliera altrettanto preparata e competente, che darà una grande mano in questi cinque anni. Almeno questo è il l’auspicio, mio e del partito che rappresento”.
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