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17 Luglio 2020 - 18:15
Nella luminosa e verde cornice della terrazza naturale su cui sorge il castello di Castellamonte, è stato presentato sabato 4 luglio il progetto del film “La bambina che non sapeva odiare”. Ambientato in Polonia, narra la storia vera di una ragazza ebrea che negli Anni Sessanta ritrova la propria madre, dalla quale era stata separata bambina nel lager di Auschwitz e che per lungo tempo aveva creduto morta. Una storia drammatica ed insieme rasserenante perché il messaggio lanciato dalla protagonista Lidia Maksymowicz, oggi ottantenne, è un deciso ripudio dell’odio e del desiderio di vendetta. Sono gli stessi concetti costantemente ripetuti dalla senatrice a vita Liliana Segre, che non a caso è la mittente di uno dei tanti messaggi arrivati per la presentazione del progetto.
Perché tale presentazione è avvenuta a Castellamonte? Perché a volere il film è stata l’associazione “La Memoria Viva”, che collaborerà alla sua realizzazione, e perché una parte delle scene verrà girata proprio nella cittadina canavesana (precisamente nell’area del castello) alla fine di agosto. Sono già state scelte 55 comparse, selezionate la settimana precedente fra un centinaio di aspiranti ed invitate alla presentazione: si tratta di adulti e bambini, di persone note (come lo storico Emilio Champagne) e di altre sconosciute. Le riprese cominceranno alla fine di agosto e riguarderanno anche Introd in Valle d’Aosta poi si sposteranno al campo di Smistamento di Fossoli e quindi a Cracovia.
Il regista è Giambattista Assanti, già autore de “Il giovane Pertini”, realizzato anch’esso dalla Stemo Production e presentato in anteprima a Castellamonte nello scorso mese di febbraio, mentre alle musiche sta lavorando Guido De Gaetano, allievo di Sergio Leone. Regista dai modi schietti, che ama prendersi in giro raccontando aneddoti legati alla realizzazione dei suoi film, Assanti ha fatto la stessa cosa in quest’occasione. Era accompagnato da Daniela Fazzolari, che interpreterà la madre di Lidia da giovane. Nel cast figurano attori di rilievo come Eleonora Giorgi, Stefania Rocca, Massimo Dapporto ma anche – in parti minori – Stefano Andreotti, uno dei figli di Giulio Andreotti, e la caporedattrice della sede RAI di Aosta Alessandra Ferraro.
Numerosi i patrocini ottenuti: Parlamento Europeo, Presidenza del Consiglio Italiana, Ambasciata d’Italia in Polonia, Consolato Onorario d’Italia a Cracovia, Istituto Italiano di Cultura sempre di Cracovia, Città Metropolitana di Torino, Comune di Introd, A.N.P.I. Provinciale di Torino e, forse, Ente Museo di Auschwitz-Birkenau.
A presentare l’iniziativa è stato il giornalista Elso Merlo, direttore di “Torino e Canavese TV”. Tra i politici intervenuti la deputata del Partito Democratico Francesca Bonomo.
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