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CHIVASSO: Il 23 gennaio riparte la Stagione Teatrale di Livio Viano

Giovedì 23 gennaio, alle ore 21.00, presso il “Politeama” di Chivasso sarà possibile assistere allo spettacolo “La conquista del Cervino”. Spettacolo fuori abbonamento, relativamente al quale è possibile avere informazioni e acquistare i biglietti chiamando il 3515468589. Questo spettacolo è stato allestito nel 2011 in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, è stato ripreso nel 2013 per i 150 anni della ’Fondazione CAI’ e nel 2015 per i 150 anni dalla prima scalata.

Opera teatrale di Livio Viano, protagonista l’attore Roberto Anglisani, drammaturgia di Livio Viano, Alessandro Cappai e Roberto Anglisani, musiche di Giorgio Negro, scene di Marco Rivetti e Marco Bonavida.

Le montagne sono depositarie di storie e leggende che raccontano eventi di grande umanità. Alcune di queste storie, spesso dimenticate, possono essere l'esempio, attualissimo, per dimostrare come le grandi imprese possano rendere immortali le montagne - spiega Viano -. Da questa riflessione è nato il progetto di uno spettacolo teatrale che parlasse della montagna e dell'uomo, dove il territorio alpino rappresenta uno stimolo al superamento di tutte le barriere e dove l'uomo diventa veicolo di diffusione di tradizioni e di nuove culture. Lo spettacolo de “La Conquista del Cervino” vuole raccontare la montagna che richiama intorno a sé gente di paesi differenti e lontani, la fatica e il pericolo della salita, i rapporti di alleanza e sfida che si vanno a creare tra i compagni di cordata. Ma questo spettacolo vuole raccontare anche il territorio, le persone e il fascino che le montagne hanno sulle persone, tanto da attirare a sé gente da ogni parte del mondo” spiega ancora.

La storia prende spunto, per situazioni e personaggi, dalla conquista del Cervino compiuta da Whymper: alpinista, scrittore e disegnatore inglese. Nel 1865 Whymper, in collaborazione con le guide alpine di Zermatt, ha raggiunto la vetta del Monte Cervino scalando la cresta nord-est. Ma non era il solo a guardare al Cervino sognando di arrivare in vetta, Jean-Antoine Carrel, il bersagliere, la guida di Valtournenche, dopo aver combattuto per l’Unità dell’Italia, si è trovato davanti l'ultima guerra, la conquista della montagna più bella delle Alpi. Nel racconto de “La Conquista del Cervino” ci sono il Risorgimento e la sfida contro gli stranieri: gli Austriaci a Solferino e gli Inglesi che giungevano nelle nostre valli per conquistare le vette più importanti.

La conquista del Cervino è anche la storia di un rapporto tra due grandi della storia della montagna, due per cui la Vetta non era solo un luogo fisico, ma un punto di attrazione, quasi una vocazione: Carrel, appunto, ed Eward Whymper.

Il racconto ripercorre le tappe della sfida, le scalate e le sconfitte. Si parla del rapporto di amore e odio con la montagna, della paura che non riesce a frenare il desiderio di salire sempre più in alto, dei confini (di paese e di lingua) che a 4000 metri non esistono più e della forza di attrazione che una montagna come il Cervino ha esercitato e continua a esercitare da secoli.

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