Allarme rosso al Consorzio di Bacino 16. Venerdì alle 11 è convocata l’assemblea dei sindaci dei 30 Comuni del Consorzio. L’assemblea è aperta al pubblico e si terrà nella sala Levi della Biblioteca Archimede di Settimo. Il Consorzio ha un disavanzo di 1.423.000 euro e entro il 31 dicembre deve trovare il modo di pagarlo. Deve trovare il modo e metterlo nero su bianco. Venerdì all’assemblea dei sindaci il Consiglio di Amministrazione del Consorzio avrebbe dovuto presentarsi con la delibera che spiega come pagarlo. La delibera avrebbe dovuto essere messa a disposizione dei sindaci oggi martedì 24, affinché avessero almeno un paio di giorni di tempo per esaminarla prima di discuterne in assemblea. Ma la delibera non c’è ancora. Vale a dire che al momento la soluzione non è ancora stata trovata. Il clima nel Consorzio e tra i sindaci non deve essere proprio sereno, se è vero che – come ci ha confermato il presidente del CdA dottor Pier Luigi Avataneo – i sindaci si vedranno a porte chiuse un’oretta prima. A porte chiuse è irrituale e non proprio in linea con lo Statuto del Consorzio, art. 15, comma 2: “Le sedute dell’Assemblea sono pubbliche. Non è pubblica, in ogni caso, la trattazione di argomenti che presuppongono valutazioni ed apprezzamenti su persone, di carattere riservato”. Il clima non può che essere tempestoso, visto che l’ultima soluzione escogitata dal Consorzio sembra essere tramontata. La soluzione era la seguente. Il Consorzio ritiene che SETA non abbia effettuato tutti gli investimenti previsti nel contratto. Perciò chiede a SETA di pagare una sorta di multa, e con quei soldi il Consorzio coprirebbe il disavanzo. Ma SETA, dopo aver rifatto tutti i conti, pare abbia risposto che non se ne parla nemmeno, perché gli investimenti dovuti li ha fatti tutti ma proprio tutti. Se tutto ciò è vero, a pochi giorni dalla fine dell’anno il Consorzio è nei guai. Ma un po’ nei guai sono anche i Comuni, perché il Consorzio una soluzione la deve trovare, e nell’ottobre scorso l’ha già annunciata, e minacciata, ai sindaci: ogni Comune verserà al Consorzio un “contributo straordinario”. E pensare che a maggio sembrava tutto risolto. La maggior parte dei Comuni aveva accolto la proposta del Consorzio: i Comuni avrebbero acquistato dal Consorzio le azioni di SETA che il Consorzio medesimo possiede ancora. Si tratta del 18,78% di SETA pari a 2.256.000 euro, una cifra superiore al disavanzo. Per ragioni sconosciute, l’acquisto è saltato, o forse rimandato. E ora il Consorzio ha pochi giorni per trovare i soldi.
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