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CASTELLAMONTE. Nelle scuole fa troppo freddo Il sindaco Mazza diffida la ditta

CASTELLAMONTE. Nelle scuole fa troppo freddo Il sindaco Mazza diffida la ditta

Pasquale Mazza, sindaco di Castellamonte

Nelle scuole di Castellamonte faceva freddo nelle scorse settimane: gl impianti di riscaldamento funzionavano male ed in Comune arrivavano continue proteste e segnalazioni. Il sindaco ha perso la pazienza ed ha inviato una diffida alla ditta che gestisce il teleriscaldamento, la EUROTECENERGIA s.r.l. con sede a Savigliano in provincia di Cuneo.

Il problema non rappresenta una novità per studenti ed insegnanti castellamontesi: si è infatti riproprosto più volte nel corso degli anni. E’ causato dagli impianti vecchi ed inefficienti ma anche dalla cattiva gestione da parte della ditta che ha in appalto il “Servizio di fornitura calore per gli stabili comunali tramite teleriscaldamento e la manutenzione ordinaria e gestione degli impianti termici per le stagioni dal 2017-2018 al 2025-2026”. Vecchi o meno vecchi che siano, la ditta si era dunque assunta per contratto il compito di farli funzionare ma non è stato così, almeno fino al 18 novembre, data in cui il sindaco è intervenuto con un atto ufficiale.   L’articolo 11 del Contratto d’appalto – scrive  il sindaco Mazza nella sua Diffida – riconosce Eurotecenergia s.r.l. unica e diretta responsabile di eventuali danni o disservizi arrecati al Comune, agli utenti ed a terzi.Nelle ulltime settimane  abbiamo ricevuto varie segnalazioni da parte di privati e delle scuole, in particolar modo dalla Scuola dell’Infanzia “Giraudo” ma ad oggi codesta impresa non ha ancora provveduto alla risoluzione del problema”.

Considerato che l’insuffiente quantità di calore negli stabili non era più tollerabile, che non consentiva il normale svolgimento delle attività scolastiche e stava provocando ingenti ripercussioni dal punto di vista igienico-sanitario, il sindaco, nella sua qualità di massimo responsabile della Sanità Pubblica cittadina, ha scritto alla EUROTECENERGIA s.r.l. chiedendole di provvedere “immediatamente” e minacciando la risoluzione del contratto con la motivazione dell’Interruzione di Pubblico Servizio.

Un primo effetto la Diffida  e le pressioni sembrano averlo sortito: il giorno successivo l’Italgas ha garantito che la fornitura del gas sarebbe ripartita in mezza giornata grazie all’attivazione della seconda caldaia. Un risultato importante ma che non ha fatto venir meno la vigilanza da parte del Comune.

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