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15 Novembre 2019 - 11:28
“Ma qui c’è un altro conflitto di interessi?”. La butta lì, l’ex consigliere di minoranza, della civica, Noi per Castiglione, Antonio Serlenga.
Il riferimento è al consorzio irriguo della bealera che attraversa il Comune di Castiglione e il territorio di alcuni privati. Un piccolo corso d’acqua che gli agricoltori utilizzano per irrigare i loro campi.
Ebbene, la questione, in questo caso, riguarda il presidente del consorzio che, a detta di Serlenga, avrebbe un legame piuttosto stretto con il sindaco.
“Il presidente del consorzio è il fratello del sindaco - spiega Serlenga - è stato nominato prima che Lovera diventasse sindaco ma le cose adesso stanno così”.
Ed è qui che si inserisce il ruolo del comune che, nell’ultimo consiglio comunale, ha annunciato di aver messo a bilancio 30 mila euro per alcuni interventi da fare proprio sulla bealera. Lavori pensati da tempo e fermi.
“Ci sono due problemi su questo - prosegue Serlenga - se la progettazione riguarda solo la parte del Comune di Castiglione a cosa serve? A niente. Poi, la discussione tra il consorzio irriguo e il Comune, ormai, prosegue da moltissimi anni. Il Comune, ha sempre detto che i privati dovrebbero accollarsi i lavori di manutenzione perchè loro prendono l’acqua dalla bealera per irrigrare i campi. I privati, invece, raccontavano altro e non hanno mai dato disponbilità al comune. Insomma, ognuno aveva le sue ragioni e la questione è ormai bloccata tempo. Ci aveva lavorato anche l’ex sindaco Pignatta ma senza arrivare ad una soluzione”.
Dopo le elezioni, però, prosegue Serlenga, le cose sarebbero cambiate, improvvisamente.
“C’era un contenzioso - racconta Serlenga - che andava avanti da anni ormai e si è sbloccato tutto d’un colpo, d’altronde il presidente del consorzio irriguo è il fratello del sindaco”. Una situazione che l’ex consigliere di minoranza descrive come più che discutibile. “Come minimo - attacca Serlenga - sono stati incauti, si tratta di un’altra situazione inopportuna. Oppure questi pensano che il Comune sia diventato una specie di fatto privato. Non hanno capito che loro sono amministratori pro tempore, non per sempre, e dovrebbero dare conto ai cittadini di quello che fanno, hanno messo 30 mila euro per la progettazione della bealera”.
Insomma, per evitare dubbi serviva un percorso diverso.
“Io - conclude Serlenga - avrei convocato tutti i soggetti e chiesto loro un’opinione, l’avrei fatto per non avere sulle spalle quest’odore di conflitto di interessi. Perchè, poi, se, invece, ti comporti come ha fatto il sindaco qualcuno viene a chiederti il conto, è il minimo”.
Sul tema, poi, interviene anche l’ex sindaco e oggi consigliere di minoranza, Roberto Pignatta.
“Lì - spiega il consigliere - c’è di nuovo un presunto conflitto di interessi e ormai non è il primo. Accardi si è dimessa dalla carica di vice preside a scuola, di Smat e Giaretto abbiamo già detto come anche di Borello. Ora, il sindaco ha il fratello che è presidente del consorzio irriguo, nominato più di due anni fa. Il consorzio non ha mai fatto attività manutentive, c’è un’inadampienza da tempo, qui siamo a questo livello. Avevo fatto notare la cosa a Lovera già tempo fa, quando era consigliere di minoranza. Alcunu privati utilizzano l’acqua del corso d’acqua regolato dal consorzio. Una parte di sedime è del consorzio, una parte del Comune una parte di un altro privato. Il consorzio dovrebbe avere oneri manutentivi ma fa orecchie da mercante da anni”.
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