E’ guerra tra i 27 comuni facenti parte del consorzio BIM Dora Baltea. Questione di soldi (e sono tanti) quasi due milioni di euro) e, soprattutto, di poltrone. Parliamo di uno dei più antichi consorzi italiani nato nel 1956 nel solco di una legge del 1953 relativa all’uso delle acque per la produzione di energia elettrica attraverso cui si riconobbe ai comuni un ruolo di partecipazione alla ricchezza prodotta dalle centrali idroelettriche situate entro i confini. In buona sostanza, tutti i concessionari di centrali idroelettriche con potenza media annua superiore ai 220 kW sono tenuti al pagamento di un sovracanone da destinare (a favore del progresso economico e sociale) alle popolazioni residenti e per il finanziamento di opere di sistemazione montana. Il primo problema nasce con la Valchiusella non foss’altro che con le fusioni non si capisce più chi deve dire cosa, chi deve fare i nomi e se considerare i comuni che si sono fusi un unico soggetto o meno, sia per la rappresentanza in assemblea, sia per il consiglio direttivo oggicomposto da sei membri secondo una ripartizione divisa su tre ambiti con tre rappresentanti della Valchiusella, due dei Comuni della Bassa e uno dei non rivieraschi (oggi: Giovanni Franchino, Sabrina Noro, Roberto Roberto, Manuela Ceresetti, Remo Minellono e Enrico Raffel Barro). Sono già volati una serie di ricorsi per i quali sia il Tar, sia il Comitato delle Acque si sono dichiarati incompetenti ed ètutto è fermo al Ministero. Poi c’è la presidenza (oggi nelle mani del sindaco Angelo Canale Clapetto di Quincinetto), che peròlo statuto (sempre quello del 1956) assegna di diritto al comune di Borgofranco, ma non tutti sono d’accordo. Infine i soldi calcolati in base alla popolazione e alla vicinanza al fiume, in teoria da utilizzare solo per investimenti, ma che molti (tra cui Nomaglio) vorrebbero poter spalmare nella parte corrente, risolvendo così i propri problemi di bilancio. Di contorno una lite con la Valle d’Aosta sulla percentuale che spetta a loro e quella che spetta ai piemontesi, oggi pari al 12 per cento. E se il 12 fa quasi due milioni, pensate un po’ a quanto equivale l’88. Domanda da due milioni di euro (giusto per restare in tema): i comuni della Valchiusella che hanno fatto ricorso sono incompatibili?Di quanto si modifica il riparto se quelli che si sono fusi venissero considerati un unico comune? Boh! Morale. La distribuzione dei soldi si è bloccata e la prima assemblea che avrebbe dovuto riunirsi lunedì scorso è saltata.... Da statuto se ne dovrebbe convocare una entro la fine di ottobre ma è nebbia totale. Per dirimere la matassa il Bim ha nominato un avvocato della FederBim (che è l’organo nazionale istituito per il governo di tutti i Bim), ma il parere non c’è ancora. “Il nostro obiettivo- commenta Angelo Canale Clapetto - è promuovere la cultura dell’acqua e lo stiamo facendo con svariati progetti, tra cui Alcotra in collaborazione con la Francia. So che ci sono almeno un paio di cordate e non lo trovo scandaloso, anche io venni eletto in contrapposizione alla buonanima di Aldighieri. Quel che mi dispiace e che stia entrando la politica che è dannosa per una buona gestione del Consorzio. Facendo parte del consiglio direttivo di Federbim, comunque, resterò sempre a disposizione...”. Tra i compiti che spetteranno alla nuova assemblea dei sindaci, ci sarà la redazione di un nuovo statuto in base alle indicazioni del ministero e tra queste pure le nuove ripartizioni del sovracanone dovuto anche dalle centrali posizionate sotto i 500 metri dal livello del mare (oggi è limitato a quelle sopra) come l’impianto di Montalto e di Strambinello. “Da statuto il presidente sono io - conferma Fausto Francisca - Oggi c’è Clapetto perché sei anni fa il Comune di Borgofranco ha rinunciato. Nel 70 rinunciò anche l’ex sindaco Mario Balma che delegò l’ingegner Bertino di Settimo Vittone. Io non rinuncio e ho già pronta la nuova sede presso palazzo Marini che riapriremo dopo sei anni di chiusura...”.
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