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03 Settembre 2019 - 14:41
Daniele ed Afra, pellegrini del terzo millennio
Hanno nelle gambe più di 500 chilometri e si può dire che non siano che all’inizio del loro cammino. Daniele ed Afra sono due pellegrini del terzo millennio.
Hanno 24 e 25 anni, sono abruzzesi e nello scorso mese di giugno sono partiti da Gubbio diretti a Santiago de Compostela. Alle loro spalle una vita, un lavoro. Cameriere, lui, artigiana del cuoio, lei. Poi quell’esigenza sempre più forte di una nuova esperienza, della scoperta di sé. Partire. Sabato, Daniele e Afra erano a Chivasso. E’ lungo via Torino, il nostro tratto di via Francigena, che li abbiamo incontrati. E’ bastato un ciao per vedere i loro sorrisi spalancarsi. La loro è una storia di cammino, amore e provvidenza. “Siamo partiti con 50 euro in tasca – spiega Afra – ma la Provvidenza ogni giorno si mostra con un segno. Con qualcuno che ci ospita. Con un piatto caldo. Con qualche soldino che ci permette di procedere su questa strada. E per ora non ci è mai mancato nulla”.
La notte l’hanno trascorsa in tenda, nel parco Mauriziano. “Abbiamo chiesto ospitalità in chiesa – raccontano – ci ha accolti don Tonino Pacetta, un parroco meraviglioso. Purtroppo tutte le celle erano occupate: proprio in questi giorni qui a Chivasso c’è una missione di frati e neppure un posto libero. Ma quello con don Pacetta è stato un incontro molto bello”.
La notte precedente l’hanno trascorsa nell’ostello del Pellegrino di Lamporo: “E’ uno dei più accoglienti di quelli trovati lungo il nostro cammino – spiegano – è gestito da volontari che sono stati tutti pellegrini. Loro sanno come accoglierti. Conoscono i tuoi bisogni. Sono persone vere, meravigliose”. Domenica la loro permanenza chivassese è terminata. “Qui, dopo circa un mese, abbiamo trovato la prima biblioteca aperta. Finalmente! Avevamo un gran bisogno di comunicare con il mondo. Leggere le mail, guardare la nostra pagina Facebook”. Si chiama travelbyfoot e racchiude le tappe del loro viaggio.
La direzione, ora, è Torino. “Qui andremo all’Arsenale della Pace”. Ad Afra, qualche giorno fa, si sono rotte le scarpe. Soldi per comprarne di nuove non ne hanno, ma contattando una rete di pellegrini ha trovato già una ragazza disposta a portargliene un paio al loro arrivo in città. “Da Torino, poi, proseguiremo verso il Monginevro. E’ il percorso meno battuto. Tutti passano dal San Bernardo. Da qui ci recheremo ad Arles dove si ricollega la via di Santiago”. Contano di arrivare alla meta ad ottobre. Massimo a novembre. “Non abbiamo fretta”.
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