Dal deserto alla foresta, una giungla. La parola foresta evoca quella pluviale tropicale, fitta e intricata; luogo ostile regolato dalla violenza e dalla sopraffazione. La parola giungla invece arriva in italiano attraverso l'inglese jungle, dall'hindi gangal, deserto. L'etimologia mii lascia interdetto ma com'è che in origine indica il deserto? Se c'è un ambiente che è l'esatto contrario del deserto, questo ci pare proprio la giungla, che è una foresta pluviale tropicale inestricabilmente ricca di vegetazione, umidissima, popolata promiscuamente da una quantità impressionante di forme di vita. L'origine hindi e sanscrita di questa parola mi parla di deserto anche nel senso particolare di terra non coltivata perché arida e abbandonata, ma questo del non coltivato è un significato attraverso cui il concetto di giungla si fa facilmente più ampio: da questa ampiezza si arriva all'intrico verde, che certo non è terra coltivata. Comunque, se la giungla sia passata a significare la foresta già prima dell'avvento degli inglesi nel subcontinente indiano o no, se questo passaggio sia stato influenzato dall'urdu o no, è dibattuto. Ma senza arrovellarmi troppo, possiamo tenere presente che questo genere di significati è piuttosto elastico: non devo scordare che il nostro stesso deserto etimologicamente sarebbe solo il luogo abbandonato, fratello di disertare, e che quindi, anche la foresta selvaggia potrebbe essere un deserto. Ad ogni modo la giungla si è imposta nell’immaginazione, tutta vegetazione impenetrabile, reticoli di liane, sottoboschi insidiosi, vapori e miasmi, piogge pesanti, calure mortali e bestie minacciose; ma ha anche dei difetti. È diventato per eccellenza il luogo intricato e confuso regolato dalla violenza, in cui l'unica logica è quella della sopraffazione. Quindi pensiamo ai prati che non vengono tagliati dall’erba e che diventano una giungla, ma se voglio essere un po' rétro posso anche parlare delle giungle d'asfalto, anche se oggi è un'espressione che riguarda uno stato di cementificazione più che di violenza. E in questo tenore non va scordata la famosa legge della giungla, che si può declinare in espressioni amene come ognun per sé, uccidere o essere uccisi, sopravvive il più forte e simili. anche se la legge della giungla di Kipling diceva altro ed era un pochino più articolata. Favria, 31.08.2019 Giorgio Cortese La vera generosità è silenziosa; l'egoismo, l'ostentazione, urlano, ma lei no. Lei timidamente fa senza parlare, senza farsi sentire. La sente solo il cuore e l'anima di chi riceve la sua "carezza".
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