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09 Maggio 2019 - 16:20
Felicita Tosco, 71 anni, pensionata. Durante la carriera lavorativa si è occupata di amministrazione e contabilità in diverse aziende. Ricopre il ruolo di assessore al bilancio e all’edilizia privata dell’amministrazione comunale attuale.
Perché hai deciso di ricandidarti?
Voglio mettere a disposizione dei verruesi l’esperienza che ho maturato durante questi 5 anni. Nonostante il grosso lavoro compiuto, che è sotto gli occhi di tutti, ritengo che ci sia ancora di fare e reputo la mia missione non ancora compiuta. Ad esempio abbiamo in cantiere la ristrutturazione della scuola che troverà compimento in futuro.
Perché hai deciso di riproporti con Paola Moscoloni?
Ho trascorso molto tempo con lei, lavorandoci fianco a fianco. Ho potuto in questo modo apprezzare le sue doti, in particolare l’onestà e la trasparenza. Paola è sempre stata a disposizione di tutti e ha trattato i verruesi in maniera uguale; questo è quello che mi piace e che mi aspetto da un sindaco.
Ti ritieni soddisfatta del tuo operato?
Io ritengo di sì, ce l’ho messa tutta. Ho fatto fruttare l’esperienza acquisita negli anni, anche se maturata in altri campi. Ho fatto parte della giunta e certe scelte sono state prese anche con il mio supporto.
Non sono stati anni facili per le amministrazioni comunali, basta pensare a Chiara Appendino, Virginia Raggi o Mimmo Lucano. Pensi che rispetto alle grandi città le realtà più piccole siano meglio gestibili?
Abbiamo difficoltà che sono diverse. Da entrambe le parti la macchina burocratica è la stessa ed è piuttosto pesante. Mentre nelle grandi città si può contare su più personale qua lo sforzo ricade su meno impiegati e su risorse ridotte; si diventa più multitasking.
Tra i sindaci sopra indicati (o altri), identifichi un modello a cui ogni sindaco debba fare riferimento?
Ho partecipato a qualche riunione dell’A.N.C.I. (Associazione Nazionale Comuni Italiani, ndr). In quel contesto ho potuto apprezzare l’operato e la grinta dei sindaci dei piccoli comuni di tutta Italia, che partono da poche risorse per giungere a grandi risultati.
Di cosa ha maggiormente bisogno Verrua?
Essendo un paese con tante frazioni distanti fra loro c’è bisogno di maggiore inclusione, specialmente fra le persone anziane. Possibilmente anche una rete di trasporti e servizi migliore, non escludendo lo sviluppo di luoghi di aggregazione.
Dove ritieni di poter offrire il tuo miglior contributo?
Sicuramente nel settore che è già di mia competenza. Inoltre credo di poter offrire alle persone una buona capacità di ascolto, sia che ciò avvenga all’interno delle mura istituzionali che all’esterno. Nei piccoli paesi il Comune è prima di tutto un luogo di supporto.
Credi che la tua lista vincerà?
Abbiamo seminato molto in questi anni e possiamo aggiungere altre cose a quelle già fatte. Io sono ottimista, credo che il nostro lavoro verrà riconosciuto.
Rispetto alla lista avversaria cosa credi di offrire in più?
Innanzitutto l’esperienza, grazie alla quale abbiamo potuto amministrare al meglio con le restrizioni imposte dal governo. Il nostro punto di vantaggio sta proprio nel fatto che ai nostri avversarsi manca l’esperienza derivata dall’aver affrontato e vinto queste difficoltà.
Quale sarà il vostro primo intervento?
Proseguiremo il lavoro già fatto e intraprenderemo nuove strade, ma preferiamo un approccio dinamico: adatteremo il programma alle esigenze dei cittadini.
Vuoi fare un appello al voto?
Noi siamo qui, siamo presenti, lavoriamo con trasparenza e senza favoritismi. I verruesi saranno in grado di comprendere che la nostra carica non si è esaurita come anche la nostra voglia di fare.
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