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25 Gennaio 2019 - 15:15
Le cronache locali hanno portato alla ribalta nelle ultime settimane il caso LIDL e, a ruota, tutto il discorso riguardante gli insediamenti produttivi sul territorio volpianese.
Lo spostamento a Carmagnola del sito logistico della multinazionale tedesca ha riaperto nuovamente quella ferita chiamata “Lavoro”, che dopo le vicissitudine della COMITAL pare non voglia più rimarginarsi. Anche se i due casi sono diametralmente opposti è evidente che ci sia un problema legato alle aree industriali di Volpiano; LIDL infatti si sposta non a causa di una crisi economica ma perché vorrebbe raddoppiare il proprio polo logistico e non trova in Volpiano un’area industriale sufficientemente grande da acquisire o su cui costruire. Quindi per risolvere il problema basterebbe modificare il Piano Regolatore, trasformando ettari di terreno agricolo in superficie industriale? Per quanto ci riguarda la risposta è NO. Potenzialmente Volpiano è un Comune ideale per qualsiasi tipo di attività produttiva: ha due snodi autostradali, è a pochi km dall’aeroporto di Caselle è collegata a Torino da una delle 10 peggiori ferrovie locali italiane, ma che se fosse sistemata potrebbe diventare un ulteriore elemento positivo per gli spostamenti sul nostro territorio. Se ci sono tutti questi punti favorevoli perché la nostra area industriale è piena di fabbriche e capannoni vuoti o in vendita e perché le aziende in crescita come la LIDL decidono di spostarsi? La risposta è semplice: per quanto Volpiano sia un Comune dalle grandi potenzialità non è appetibile perché non ha saputo sviluppare e potenziare le proprie caratteristiche.
Prendiamo ad esempio la viabilità: Corso Europa, che è una delle strade principali della zona industriale, è pericolosissimo! Ogni giorno chi la percorre corre il rischio di incidenti per via della mancanza di sistemi di sicurezza (spartitraffico, rotonde, ecc). Sempre nella zona industriale non è stato ancora realizzato il collegamento tra c.so Piemonte e c.so Europa che eliminerebbe parte del traffico veicolare presente sull’unica direttrice stradale. Manca quindi una rete infrastrutturale capace di supportare al meglio la attività presenti nella zona industriale. Ridurre al minimo le aliquote IMU (quanto fa il nostro Comune) per gli stabilimenti industriali è il minimo che si possa fare visto che l’Amministrazione non è capace di programmare e gestire il territorio, di accogliere nuovi siti produttivi o di recuperare quelli esistenti. Le aziende cercano Comuni che abbiano infrastrutture capaci di soddisfare le esigenze che il mercato richiede e un’offerta di servizi a domanda individuale in grado di aiutare a rendere più facile la vita ai propri dipendenti al di fuori del posto di lavoro. Tutte queste cose a Volpiano mancano, per fortuna quindi che non ci sono tanti metri quadrati disponibili di terreno edificabile libero, almeno il territorio non subirà una inutile quanto dannosa cementificazione fine a stessa.
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