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24 Gennaio 2019 - 12:24
Domenica scorsa in Piazza Europa il presidio locale di Libera ha organizzato un banchetto allo scopo di presentare i risultati del progetto LIBERAIDEE, nato con l’obiettivo di sondare e raccontare la percezione del fenomeno mafioso.
Dalle più di 10 mila interviste (raccolte tra ottobre 2017 e giugno 2018) è emerso che solo un terzo dei cittadini piemontesi considera socialmente pericoloso il fenomeno mafioso ritenendolo marginale sul proprio territorio. Inoltre il 12,7% della popolazione ritiene molto diffuso il fenomeno corruttivo e il 56,5% lo ritiene abbastanza diffuso. Se gli adulti identificano la corruzione nella sfera economica ed amministrativa, i giovani la individuano invece in quella politica, nelle forze di polizia e nella magistratura.
I cittadini che si sono recati ai tavoli di Libera, oltre a scaldarsi con un te ed una cioccolata calda, sono stati invitati a rispondere ad alcune domande del questionario e ad indicare su una mappa la loro percezione della mafia a livello mondiale.
Il giallo del manifesto
Atto vandalico o atto intimidatorio? Martedì 15 gennaio i rappresentati sanmauresi del presidio “Lea Garofalo” di Libera si sono recati presso la caserma dei Carabinieri locale per denunciare la scomparsa di uno dei quattro striscioni, nello specifico quello di Piazza Europa, collocati per promuovere l’evento di domenica 20 gennaio.
“Per pubblicizzare il nostro banchetto - spiega Marta Scacco, del presidio - avevamo collocato quattro striscioni, posizionandoli in Piazza Mochino vicino al punto Smat, in zona Sambuy alla fermata del 57, a Sant’Anna nel parcheggio della piscina e in Piazza Europa all’altezza della pagoda. Durante un sopralluogo quello di Piazza Europa non c’era più, così in serata ci siamo recati dai Carabinieri a denunciare il fatto”.
Non è la prima volta che succedono fatti simili “Già un anno fa – ci conferma Marta Scacco – nella vecchia sede di Via Mezzaluna abbiamo subito il furto della bandiera e la rottura dello striscione del 21 Marzo. Ma se in questi due casi si poteva anche pensare ad un colpo di vento, in quello di martedì è chiara la mano di uno sconosciuto in quanto lo striscione era fissato con le fascette. Può essere stato anche il gesto di un bulletto ma ci è sembrato giusto denunciare il fatto. Non ci faremo certo intimorire...”.
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