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23 Novembre 2018 - 14:36
La cultura come arma contro il caporalato e le agromafie. Se n’è discusso giovedì scorso nel salone consiliare della cittadina dei Provana durante l’evento organizzato dal gruppo di Uniti per Leini. Al tavolo c’erano, tra gli altri, il sindaco Gabriella Leone e Davide Mattiello, fino a pochi mesi fa parlamentare del Partito Democratico.
“Il caporalato è un fenomeno criminale – ha detto Mattiello -. È sfruttamento bracciantile, non necessariamente di stampo mafioso, ma che crea vittime: i braccianti e le braccianti. Le Agromafie sono invece un fenomeno criminale organizzato, che approfitta del “Made in Italy”, c’è chi si approfitta del brand italiano per trasformare i prodotti. Più si gonfia questa economia falsa più si sgonfia l’economia di qualità italiana”.
Caporalato e agromafia sono due lati della stessa medaglia, che è bene conoscere anche al Nord. Perché nel piccolo, conoscendo approfonditamente il percorso attraverso cui il cibo che mangiamo arriva sulle nostre tavole, anche una cittadina come Leini può porre un freno a questo tipo di dinamiche criminali.
“Caporalato e agromafie sono temi che trasversalmente toccano altre questioni – ha proseguito Mattiello -. E credo che qui a Leini bisognerebbe fare tesoro della consapevolezza maturata in questi anni di amministrazione su certi temi, per far sì che i prossimi progetti che si faranno abbiano ampio respiro. Ciò che mangiamo e beviamo ha una storia lunga alle spalle. Serve la cultura per recuperare il ciclo del cibo. Come si tengono insieme le ragioni del mondo produttivo italiano e le ragioni dei braccianti? Avendo la capacità culturale e politica di costruire, non attraverso il nazionalismo. O noi riusciamo in breve a fare dell’Europa una repubblica ridefinendo le regole del mercato globale, armonizzando le regole, oppure non ci sarà un futuro pacifico. Sono gli adulti che fanno politica che hanno responsabilità di cambiare in meglio le cose”. Sul tema è intervenuto anche il sindaco, Gabriella Leone. “La cultura è fondamentale, ma non so se ci stiamo arricchendo da questo punto di vista… - ha concluso il primo cittadino -. Dobbiamo avere un’apertura verso gli altri, il guaio più grosso non sono “gli altri”, sono le mafie. Oggi abbiamo fatto un tavolo sull’anticorruzione, è partito con le scuole, con le quali facciamo diversi progetti. Noi, come amministrazione, riteniamo sia importante parlare con le diverse parti della nostra comunità per collaborare ad una visione più ampia possibile della legalità”.
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