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26 Ottobre 2018 - 15:29
Peccato! La mezza crisi giallo-verde poteva l’occasione per sganciarsi da questa alleanza innaturale che il Movimento 5 stelle ha stipulato con la Lega. Al contrario, come a volte accade nei litigi di coppia, il conflitto risolto rinforza l’unione e stringe ancora di più la relazione. Evidentemente l’alleanza in corso è molto meno innaturale di quanto poteva sembrare prima del 4 marzo. E da oggi anche l’alibi del “siamo stati costretti dalla legge elettorale” è caduto. Oggi, i due partiti hanno scelto di andare avanti insieme, promettendosi reciprocamente fedeltà, almeno per 5 anni. Il primo ministro Conte (qui le battute si potrebbero sprecare) si è detto garante di questo patto. Del resto, come si dice in gergo, alla fine chi si piglia si somiglia... Forse è proprio questo il segreto della coppia Salvini-Di Maio. Non si aspettavano di somigliarsi così tanto e invece si sono riscoperti gemelli diversi. Di Maio aveva almeno 49 milioni di motivi per prendere le distanze da Salvini e invece ha preferito inseguire il suo diletto saltando da una dichiarazione all’altra. Già tempo addietro con “chi paga questi taxi del Mediterraneo” l’eroe pentastellato aveva manifestato il suo amore, ribadito oggi con “su Riace, fermo restando che bisogna aiutare le persone e sono contento che non ci sia alcuna deportazione, ricordo che c’è un’inchiesta e che sono state violate molte leggi. A chi dice che è un modello, vuol dire che gli altri sindaci sono fessi…. mi preoccupa il messaggio agli altri sindaci che è quello di violare le regole. Avremmo 8000 sindaci arrestati”.
Anche qui D Maio non voleva restare indietro alla Lega che si era già spinta oltre, evocando la censura per voce dei suoi membri in Commissione di Vigilanza “La tv pubblica non può divulgare modelli distorti sull’onda di strumentalizzazioni ideologiche…. Chiediamo quindi che Fazio non chiami il sindaco in trasmissione”.
Come per le ONG, le questioni vengono sovrapposte e strumentalizzate: anche qualora il sindaco venisse ritenuto colpevole questo non in inficia per nulla il fatto che il modello cosiddetto dell’accoglienza diffusa non sia un modello efficace e soprattutto a misura d’uomo, sia per chi accoglie che per chi è accolto, perché concorre a costruire comunità, evitando strutture in grossi centri. In realtà, si colpisce Mimmo Lucano per sconfessare il suo operato a favore dei più fragili.
Insomma tra Salvini e Di Maio, ciò che cambia è la forma e lo stile ma la sostanza resta la stessa, con buona pace del Presidente della Camera Fico e dei video in cui lo stesso Di Maio derubricava Salvini ad appendice di Berlusconi, e quindi complice del declino italico.
Ed invece, oggi, l’uomo di “Capisco il dolore di una sorella che ha perso il fratello, ma quel post mi fa schifo…la sorella di Cucchi si dovrebbe vergognare, per quanto mi riguarda” è l’alleato di ferro Movimento.
Ieri è risceso in campo anche Grillo, a rimarcare il territorio e chiudere il cerchio, dopo un’invettiva contro il colle “non è più in sintonia con noi” ed un elogio a Salvini “è uno che dice una cosa e la mantiene”, ha sfoderato il suo migliore repertorio, con paragoni improbabili tra i sedicenti “filosofi in televisione” e chi ha la sindrome di Asperger, dimostrando tatto e sensibilità.
Ma a smorzare i toni, ci pensa il Fatto Quotidiano. Ogni giorno in soccorso del Ministro di turno, impegnato nel far sembrare il Movimento non così a destra di come lo vedono gli osservatori internazionali e tanti italiani. Ogni giorno, a correggere dichiarazioni infelici o sparate galattiche “domani vado in procura” a denunciare “la manina”.
Insomma, in ultima analisi, legittimando questo governo perché “tanto il PD….”, con le critiche di sempre, felpate con il M5S, senza sconti alla Lega (cui imputare l’eventuale futura rottura).
Ancora ieri, il Fatto titolava “Di Maio segue Fico: Faremo un nuovo gruppo in Europa”.
Una narrazione psudo-farlocca, e intellettualmente poco onesta, forse per dare speranza a chi a sinistra si sente orfano (e sono in tanti). Oggi Di Maio e buona (se non tutta) parte del Movimento sta con Salvini e con soddisfazione. Sicuramente più vicini a Pontida che a Fico.
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